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TUTTI I SOLDI DEL MONDO regia di Ridley Scott

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The Gaunt     7 / 10  04/06/2018 18:33:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Della vicenda di Paul Getty III, Ridley Scott la descrive a grandi linee. Poco importa la veridicità degli avvenimenti, alcuni totalmente inventati come tutta la parte finale o il siparietto delle Brigate Rosse, francamente l'aspetto più debole e quasi ridicolo del film. A Scott interessa entrare nella mente di un uomo ossessionato dalla sua stessa potenza, al quale anche il mondo non è più sufficiente. Si fida più delle cose che delle persone, anche se a modo suo, ha una visione particolare della famiglia. E' un uomo d'affari che conduce la sua vita alla ricerca del profitto, ma non solo. Non è solo individuare l'investimento ed i possibili ricavi futuri, ma soprattutto è la trattativa è l'elemento che lo fa sentire vivo. Che ci sia di mezzo un capolavoro d'arte o una cianfrusaglia, è il momento delle trattative che lo fa sentire vivo.
Quando però c'è di mezzo un familiare, viene colto di sorpresa. Non è un investimento e non si comanda la trattativa. L'imperatore deve inginocchiarsi di fronte ad un nucleo che gioca con altre carte a lui sconosciute. Il familiare è una persona e pagare il riscatto equivale a come buttare dei soldi, fossero milioni o anche solo una lira. Puro investimento a fondo perduto senza rientro. E' un'ottica diversa da cui viene colpito ed affondato.
Non potendo mai vedere la versione con Spacey, bisogna dare atto a Plummer, considerando il poco tempo avuto a disposizione, di essere riuscito a catturare il ruolo di Getty in maniera straordinaria. Ha messo sullo schermo un personaggio villain estremamente sfaccettato e fuori da qualsiasi manicheismo. Forse troppo, nel senso che gli altri componenti del cast ne escono in quanlche modo ridimensionati come se venissero risucchiato dal potere carismatico di quest'uomo. A 80 anni, inoltre, Ridley Scott dimostra che sa ancora girare i film, anche con i suoi difetti. Certo che le sequenze iniziali della Roma notturna post Dolce vita, mi sembrano di un autore che ha visto Sorrentino.