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HAPPY END (2017) regia di Michael Haneke

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Thorondir     8 / 10  05/11/2018 23:13:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Happy end è come da tradizione di Haneke un film particolare e che non consiglierei se non a un pubblico che sa recepire un certo tipo di cinema. Per intendersi: zero azione, ritmo lentissimo, scene di pura costruzione visiva, piani sequenza (egregi) a rendere il realismo anche temporale della vicenda, dialoghi secchi e non particolarmente interessanti: perchè Haneke, come già gli è capitato, racconta la vita di tutti i giorni e lo fa senza filtri o abbellimenti per lo spettatore. Il suo non è un cinena dinamico che vuole appagare i palati di chi si aspetta movimento e adrenalina: sembra quasi di vedere un film degli anni '50 con la perizia fotografica e registica che sono invece marchi di fabbrica del cineasta austriaco.
Happy end è l'analisi al vetriolo delle disillusioni di una famiglia dell'alta borghesia francese, che si trastulla a vivere in un castello, tratta con latente razzismo la famiglia di inservienti, si ammanta di una certa floridezza economica, ma è in verità disgregata, falsa, piena di rancori, infelice sia nella vecchiaia (uno splendido Trintigrant), sia nella giovinezza.
Un cinema amaro, mellifluo, che gioca con la pazienza dell'aspettatore e alla fine sembra togliergli ogni aspettativa: perchè Haneke lavora di nuovo per sottrazione e porta sullo schermo il realismo asettico dei nostri giorni buttati. E morbosi.