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ASSASSINIO SULL'ORIENT EXPRESS (2017) regia di Kenneth Branagh

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david briar     7 / 10  27/12/2017 20:42:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Branagh fa uno dei film più autocompiaciuti che abbia mai visto: la (sua)regia indugia su di lui con una morbosità notevole, la sceneggiatura lo rende un supereroe, e quando Poirot non è al centro dell'inquadratura la cinepresa si diverte a fare long take e movimenti "virtuosistici" molto gratuiti: funziona quello in cui Poirot percorre l'intero treno alla ricerca della sua cabina, ma alcuni sono semplicemente un modo per muovere la macchina da presa e dire "guardate che oltre ad essere il grande attore al centro del film, sono anche un regista non banale". Per come la vedo io ha fatto bene a tentare qualche azzardo in regia in un film commerciale, ma o ti chiami Orson Welles e Dario Argento, o altri virtuosi nomi di questa portata, o il tutto appare uno sfoggio fine a se stesso. Meglio alcune soluzioni di montaggio, che risulta essere abbastanza ritmato.
Nel complesso trovo sia un bel film: soprattutto la prima parte è di buon livello, con scelte ottime, come quella di "attualizzare" alcuni dettagli della trama. La scelta di puntare su un franchise e su Poirot come se fosse un supereroe da seguire può anche essere criticata, ma visto il contesto attuale dell'industria cinematografica economicamente è la cosa più intelligente che si possa fare. Branagh punta maggiormente, rispetto al film del 1974, sul dilemma etico e su una caratterizzazione a tutto tondo del personaggio: non ci riesce del tutto, ma è un buon inizio, e soprattutto, preferisco vedere una trilogia di Poirot che saghe arrivate all'ottavo capitolo e si tengono in vita per pura rendita nei confronti di un pubblico che va al cinema comunque. Sempre cinema commerciale, ma almeno non cerca di prendere in giro lo spettatore e non lo considera un decerebrato che va al cinema come se andasse al circo o al luna park, ma lo porta a seguire un ragionamento, in questo caso, abbastanza efficacemente. Se si apprezza la recitazione di Branagh, come è successo per me, il suo autocompiacimento non è così fastidioso, anche se è una deriva pericolosa assolutamente da spezzare per il prossimo film ambientato in Egitto. 
Generalmente, gli altri attori sono bravi, anche se i personaggi sono meno forti rispetto al film del 1974( in particolare Gad scompare rispetto a quello che creava Perkins). Eppure, Depp e la Pfeiffer sono davvero notevoli: il primo ha poco spazio a disposizione in cui salva una scrittura non particolarmente eccelsa, la seconda è scritta abbastanza bene, e riesce ad essere credibile in una scena madre alla fine in cui era semplice andare sopra le righe. Dafoe è un po' sprecato, mentre la Dench fa sempre un'ottima impressione.

Nel complesso, l'ho preferito al film del 1974, per cui non sono mai andato matto: Branagh mostra comunque una certa personalità, molto solida, e ha comunque più spessore della maggior parte dei film commerciali che ho visto ultimamente, nonostante il calo nella seconda parte, dovuto sia ai momenti d'azione non necessari che a forzature nella risoluzione dell'intreccio e nella scelta che fa Poirot. Consigliato se volete un buon intrattenimento, di sicuro è meglio della maggior parte dei film adesso in sala..