Beefheart 4½ / 10 22/01/2021 15:46:13 » Rispondi Fatto non con 4 ma con 3 lire. Ma tanto, se giochi a fare il Tarkovskij de noantri, non ti servono i soldi; è sufficiente essere pretenzioso, presuntuoso, serioso e supponente. Ed in questo senso non ci siamo fatti mancare nulla. Il risultato è un supplizio stancante con trama confusa, ritmo lento, dialoghi goffamente teatrali e musiche elettroniche che sanno di artigianale (tipo fatte in garage). Una lunga, incessante, lenta e stucchevole metafora logora ed usurata. Si salvano le scenografie e le ambientazioni esterne, quelle si, efficacemente decadenti e fatiscenti; molto meno quelle interne: sbrigative e posticce tipo quelle che si vedono nei padiglioni dei mobilifici nei quali si riproduce l'arredamento tipo delle stanze domestiche per mostrarne la vivibilità. A livello recitativo boccio in pieno il protagonista che, più che apatico, mi sembra meccanico nel recitare a memoria la sua particina, e promuovo gli altri interpreti, convincenti e bravi a dare tridimensionalità ai rispettivi personaggi.