tylerdurden73 7½ / 10 16/03/2012 14:45:42 » Rispondi Su di un'imbarcazione ormeggiata in mezzo al mare vivono un anziano e una bella adolescente.Lei è probabilmente una trovatella che l'uomo ha preso con sé molti anni prima, senza poi più permetterle di scendere a terra.Si mantengono affittando il natante ad appassionati di pesca tra i quali spicca un giovane dai modi premurosi che si invaghirà,corrisposto,della giovane, scatenando la gelosia dell' attempato compagno. Una storia d'amore dal tema potenzialmente scabroso con l'ombra della pedofilia a incombere minacciosa sugli eventi,Kim Ki-Duk però sa come muoversi,evita ogni morbosità e ammanta di intenso spessore poetico il suo lavoro senza mai offrire il fianco a letture ineleganti.Dialoghi ridotti all'osso,più battute che altro,tanto che la coppia protagonista non proferisce mai parola,sono le musiche e i volti a illuminare riguardo stati d'animo e intenzioni. Il regista ambienta la sua storia sempre e solo sul barcone deputandolo a luogo quasi fittizio,ideale per affrontare un amore in fin dei conti impossibile se legato alla morale collettiva.Ed è un elemento esterno ,proveniente da quel mondo di cui la coppia ha giusto bisogno per sopravvivere, a sgretolare le certezze di un rapporto che fuori da quel luogo sarebbe condannato senza mezzi termini. Nel finale i toni surreali vengono ancora più intensificati e forse non ce ne sarebbe bisogno,è già convincente, oltre che toccante,il gesto che nel rispetto della persona amata cancella ogni possibile afflizione,sia personale che altrui. Kim Ki-Duk lascia con successo che nel silenzio siano i sentimenti a risaltare con forza,la sua regia è spesso caratterizzata da immagini suggestive,dei veri e propri quadri in movimento,elegante anche nella contrapposizione tra il trasandato e malconcio barcone(l'uomo) e gli addobbi che lo rendono più allegro e vitale (la ragazza).Già vista ne "La Samaritana" Han Yeo-Reum è un'ode alla dolcezza e alla bellezza femminile.