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L'ARCO regia di Kim ki-duk

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jack_torrence     9 / 10  13/10/2010 00:34:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il mondo reale è malsano, nel cinema di Kim Ki Duk. Là fuori, sulla terra, nella società, l'uomo fa male a se stesso. L'individuo, terreno fertile per passioni che generano sentimenti di morte (per riecheggiare il maestro di "Primavera…"), a contatto con altri individui precipita in un inferno morale da cui non si scappa.
Appartati rispetto al mondo reale, vivono, come i personaggi di "Primavera…", distanti da terra, sospesi sull'acqua, il vecchio e la fanciulla de "L'arco".


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Kim Ki Duk ha raccontato una favola: in questo senso il film è vicino a "Ferro 3". Ma c'è una differenza. "Ferro 3" nell'utopia ci credeva. C'era un percorso verso l'alleggerimento, fino allo stato fantasmatico, alla levità raggiunta. "L'Arco" (appena un po' forzato nella costruzione), compone in modo originale frammenti della poetica di Kim Ki Duk, per ottenere un risultato sublime, ma compiaciuto. E' già "maniera"? E' un limite? Non più di tanto. Ché L'Arco si confronta con uno dei sommi archetipi narrativi: il conflitto e l'inevitabile sorpasso tra generazioni. Lo fa con una purezza e un'originalità morale che odorano di genuino; con un lirismo visivo estenuato ma di cui non si riesce a negare il fascino.