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MUDBOUND regia di Dee Rees

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Thorondir     7 / 10  09/11/2022 10:41:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Negli ultimi anni il tema (di per sè fondamentale) è diventato cinematograficamente inflazionato: sempre più difficile trattare del razzismo nella storia Usa con uno sguardo che non scada nel retorico, nel mieloso e, appunto, nel "già visto". Il film parte con questo vulnus e di suo ci mette ulteriori cliches (lo stress post traumatico dopo la guerra, la storia d'amore impossibile perchè intra-famigliare e quella interrotta, il giovane afro che diventa amico per la pelle del bianco di famiglia sudista e razzista). Insomma, gli ingredienti per un polpettone classicamente statunitense e retorico ci sono tutti: eppure il film riesce a mantenersi distante dagli eccessi di un falso moralismo e conserva un suo andamento classico che riesce a restituire un grande affresco di tipica storia statunitense. Soprattutto, ha una sua chiara idea cinematografica: le immagini e il ruolo della macchina da presa non si perdono a raccontare meccanicamente i personaggi, ma sono elementi centrali di una simbiosi in cui è inscritta la storia che il film racconta e la stessa storia statunitense: quella di un mondo in cui non si sfugge alla natura, con le sue bellezze e le sue difficoltà. Su tutto aleggia un grande senso di tragedia. E non poteva essere altrimenti.