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REAL FICTION regia di Kim ki-duk

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Beefheart     6½ / 10  11/08/2007 11:37:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Realtà o finzione? In un film difficilmente commentabile senza incappare nel rischio spoiler, abbiamo una moltitudine di macchine da presa e videocamere digitali disseminate per tutto il set di ripresa, ad inquadrare contemporaneamente la stessa scena da diverse angolazioni. Nelle inquadrature: attori, altri attori che filmano gli attori, comparse, passanti ignari. Persino lo stesso Kim Ki-Duk che vi "entra" per svolgere il suo lavoro, di regista.
La storia insiste su due tematiche fondamentali: la rappresentazione del "vero" e della "vendetta" e lo fa tramite il suo protagonista, Na, un giovane disegnatore che si guadagna da vivere al parco vendendo i ritratti che i passanti gli commissionano. Nel farlo però è costretto a subire le angherie dei "soliti" prepotenti sbruffoni, sino a quando, dopo un confronto chiarificatore con il suo alter-ego, armato di lapis super-appuntito, decide di porre fine al suo status di subordinato vendicandosi e facendo "piazza pulita" di tutti coloro che, nel corso degli anni, lo hanno vessato di ingiustizie e crudeltà.
Il tutto è risolto praticamente in tempo reale, senza salti temporali, o spaziali, seguendo costantemente l'evoluzione della storia e del protagonista, come a sottolinearne il realismo; e la realtà, si sà, è quella che è, non è tagliabile, o montabile. Eppure, ciò nonostante, la "rivelatorietà" del finale è tutt'altro che evidente. Nel complesso direi che pur discostandosi, per sperimentalità (ma non per contenuti e tematiche), dalla consueta cinematografia del regista, il film merita comunque attenzione ed il riconoscimento della solita, meritevole, inconfondibile e difficilmente imitabile peculiarità dell' "astrazione della realtà". Indiscutibilmente molto lontano dalla poetica e dall'originalità di capolavori del calibro di "L'isola", o "Ferro 3", o "Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera", ma pur sempre efficace e funzionante. Non un capolavoro ma guardabile.