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IL VILLAGGIO DEI DANNATI (1960) regia di Wolf Rilla

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vieste84     8½ / 10  07/09/2012 13:44:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vedo solo 19 commenti per questo fanta-horror del 1960. A mio parere sono pochi per questa piccola gemma, che per me insiemme a L'invasione degli utracorpi è il migliore b-movie che fin ora ho visto. Dura poco, un ottimo montaggio, una trama originalissima(quanto amo le invasioni aliene) piena di tensione, ci portano verso un finale amaro ma inevitabile. Realizzato con pochi spiccioli (gli unici effetti speciali sono gli occhi blu dei bambini e le morti vengono solo suggerite e non fatte vedere) è forse il film col rapporto migliore budget-prodotto finale del cinema, un senso di impotenza ti accompagna fino al finale, che personalmente è una scena che guardo e riguardo perchè è carina e carica di ansia. Straconsigliato per chi vuole scoprire i vecchi film del passato, che ti attaccavano alla poltrona senza schizzi di sangue e miliardi spesi per inutili effetti speciali. Ne sarà fatto pure un remake nel 1994 dal maestro del genere John Carpenter(già in fase calante) ma il risultato è anni luce dal capolavoro di Rilla, forse sono atmosfere che solo a quei tempi riuscivano a creare e che ai giorni nostri è impossibile rifare. Da riscoprire assolutamente
Invia una mail all'autore del commento camifilm  07/09/2012 16:36:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ti sbagli, ad oggi sono 20!!!

;-P
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  23/09/2012 22:51:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io ci andrei cauto a considerare b-movie un film radicale come Body snatchers
vieste84  27/11/2012 19:09:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh forse nel tempo ha acquisito una forte importanza e indiscutibile bellezza, ma nel 1956 era stato fatto con costi ridotti e poche speranze attorno, cmq ecco che dice wikipedia:
Prodotto in un periodo in cui Hollywood lanciava film kolossal come I dieci comandamenti o Guerra e pace, L'invasione degli ultracorpi fu girato in bianco e nero con costi ridottissimi. La sceneggiatura porta la firma di Daniel Mainwaring, ma il testo fu revisionato da Sam Peckinpah e dallo stesso produttore Walter Wanger (non citati nei crediti tecnici)[2].

All'uscita nelle sale, il film dovette accontentarsi di modesti incassi, ma nel tempo si è guadagnato la qualifica di film culto ed è oggi considerato uno dei più celebri film di fantascienza degli anni cinquanta nonché una novità per la pressoché totale mancanza di effetti speciali (eccetto i baccelloni), dovuta al budget irrisorio di cui disponeva la piccola casa di produzione, la Allied Artists. Il climax ascendente di tensione e di suspense è creato solo attraverso le atmosfere sinistre e angosciose.