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MAYHEM regia di Joe Lynch

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  30/05/2018 10:05:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Le somiglianze con il recente "The Belko Experiment" ci stanno, anche se poi "Mayhem" prende strade differenti, utilizzando l'epidemia virale che annulla i freni inibitori come mezzo per suggerire una ficcante satira sociale inerente clienti insoddisfatti o lavoratori ingiustamente repressi, pronti a vendicare con le maniere forti i torti subiti.
La struttura stile videogame con un avversario sempre più forte da sconfiggere e relativa key card da ottenere per accedere al " livello" successivo non è limitante, in quanto il ritmo è costante vertiginosa e il notevole body count ammette ben poche distrazioni.
La salita verso la sommità del grattacielo è quindi metaforica ascesa verso il male, un raggiungimento di quei piani alti ove regnano i reali colpevoli dei malesseri attuali. Non sono probabilmente casuali nemmeno le scelte di casting: ovvero un sino-americano, quindi appartenente ad una " minoranza" razziale, ed una donna, due tipi di persone a cui, spesso, società e ambiente lavorativo concedono poche tenerezze.
È la rivincita degli emarginati anche se visto l'argomento si sarebbe potuto alzare l'asticella della ferocia (non tragga in inganno l'incipit), le efferatezza non mancano ma tutto è piuttosto controllato, preferendo un approccio più ironico che shockante. Il lavoro di Joe Lynch pur elementare risulta trascinante e divertente, un bel salto di qualità del regista autore in passato di film piuttosto anonimi come "Wrong Turn 2" e "Everly".