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DEMONI E DEI regia di Bill Condon

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kafka62     7 / 10  26/04/2018 11:41:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Demoni e dei" è un piccolo film, originale e atipico, che possiede una intrigante ambiguità. Non si sa fino alla fine se considerarlo più una sorta di moderno "Viale del tramonto" (come farebbe pensare la morte del protagonista nella piscina o la descrizione, tra l'ironico e il patetico, del party tra vecchie e un po' ammuffite celebrità hollywoodiane) oppure uno psicodramma su un vecchio ossessionato dal passato e con poco futuro davanti a sé, che vuole solo essere aiutato a morire (le lunghe ed elaborate conversazioni con il giovane giardiniere, intervallate dai flash fulminanti di una memoria in corto circuito, nascondono infatti, dietro l'apparente libertinismo da omosessuale impenitente, un inesorabile cupio dissolvi), o ancora un omaggio affettuoso a una irripetibile stagione cinematografica, quella di "Frankenstein" e ancor più di "La moglie di Frankenstein" (più volte citati per la gioia dei cinefili, sia direttamente sia nelle affascinanti rielaborazioni dovute alla immaginifica fantasia senile del protagonista).
Il film è sicuramente tutte queste cose, ma è anche dell'altro. E' un'opera molto curata nella sceneggiatura (con un particolarissimo taglio, quasi da thriller) e molto precisa, ai limiti del manierismo, nei dettagli delle inquadrature e degli ambienti, ma soprattutto è sovrastata dalla immensa prestazione di Ian McKellen, ora malizioso e sornione, come se giocasse con gli altri al gatto col topo, ora sofferente e dolorosamente consapevole che la sua vita non può ormai offrirgli altro che ricordi e che solo la morte rappresenterebbe per lui l'agognata liberazione. E' indimenticabile, e da sola vale tutto il resto del film, la sequenza in bianco e nero, in cui Whale e Clayton, ripresi in silhouette come Frankenstein e la sua creatura, si incamminano verso il luogo in cui il primo può finalmente ricongiungersi con i fantasmi del suo passato. Raramente la morte ha avuto al cinema una rappresentazione più poetica e angosciante.