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CHIAMAMI COL TUO NOME regia di Luca Guadagnino

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marcogiannelli     7 / 10  30/11/2021 17:00:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho aspettato anni prima di vederlo lontano dai giudizi di critica e pubblico, immaginando come questa si potesse muovere molto per via di un giudizio perlopiù di pancia.
E tutto sommato ho trovato un prodotto interessante ma fortemente claudicante in alcuni punti.
Sicuramente abbiamo momenti di nostalgia dell'estate, di un'Italia fatta di cose semplici. Questo però è visto da persone che sembrano porsi altezzosamente rispetto alla popolazione locale, quasi caricaturale da quanto è ignorante. E' un pò il potere che ha Guadagnino (così come a volte Sorrentino), quello di estetizzare, quello di raccontare delle elite. Ne guadagna sicuramente in delle sequenze eleganti ma spesso poco utili ai fini dello scopo. E anche il racconto politico non è vissuto, ci sono quelle 3-4 frasi con citazioni al pentapartito, a Craxi ma poi si sgonfia tutto subito.
Anche il ritmo della narrazione è, a mio avviso, azzeccata. Ciò che non è azzeccato è il ritmo del rapporto che nasce tra i due, a mio avviso un pò buttato lì.
Certo, il poter rubare da Bertolucci senza che nemmeno un 5% di pubblico si accorga del plagio a Io ballo da sola, è un vantaggio.
Così è un pò paradossale il trattamento riservato ai personaggi secondari. I genitori sono ebrei (cosa che non influisce sulla storia, potevano pure essere turchesi) e sono apertissimi a tutto quello che il figlio vuole fare. Sì certo, come no. Le ragazze sono carne da macello per gli impulsi sessuali dei 2 stranieri.
Protagonisti con cui io sono riuscito ad empatizzare visto l'enorme lavoro di Chalamet e Hammer, ma che a tratti potrebbero risultare respingenti vista l'arroganza e la supponenza con cui li infarcisce Guadagnino.
E la scena della pesca è al limite dell'assurdo.
Però credo che sia piuttosto interessante il rapporto tra i due personaggi e che proprio per la sua componente estetica il film sia godibile.
Di certo non un capolavoro.