caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

CHIAMAMI COL TUO NOME regia di Luca Guadagnino

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Zazzauser     7 / 10  31/01/2021 19:22:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Molto delicato, molto sensuale, molto calmo. Non un film sull'omosessualita' ma un film sulla pulsione e sul desiderio omoerotico. Un film sulla liberta' di esprimersi emotivamente al di lá di categorizzazioni bianco/nero. Il soggetto non e' particolarmente di spessore e a livello narrativo nel film succede poco o niente (tanto che a piu' riprese puo' risultare lento/ripetitivo) ma e' innegabile che quello che deve raccontare, "Call Me by Your Name" lo racconti con molta eleganza e poco manierismo (forse un po' nella messinscena ma non nel come affronta e analizza il tema).
Molto lontano dal capolavoro anche perche' e' innegabile una forte dose di furberia legata all'effetto "postcard from Italy" dei tempi andati: le ambientazioni della bassa Lombardia (Cremasco e dintorni), i riferimenti storici, paesaggistici, culturali sono di chiaro richiamo per il pubblico americano affascinato dalla Bella Italia (inclusi i dettagli neorealisti dei personaggi dei domestici che parlano in dialetto) nonche' sugli Italiani stessi, ed e' palese che Guadagnino e James Ivory ci giochino sopra. Spesso l'impatto e' delegato piu' alle scenografie, molto ben fotografate, alle ambientazioni idilliaco/bucoliche pregne di riferimenti e richiami alla letteratura e all'estetica classica (fra statue di Prassitere e rimandi all'efebofilia greco-romana) che alla sceneggiatura, ai dialoghi o ai passaggi di trama.
Proprio per questo spesso l'effetto e' quello di un film molto kalòs kai agathòs ma poco travolgente, non cosi' d'impatto emotivo come ci si potrebbe aspettare.
C'era da aspettarsi di piu' anche dai dialoghi mentre l'unico scambio davvero di livello e' quello fra il padre (un bravo Michael Stuhlbarg in un personaggio apparentemente secondario ma in realta' pivotale) ed Elio nei dintorni del finale del film. Le interpretazioni pero' sono di alto livello, Chalamet incredibile e molto credibile (gioco di parole) nel personaggio, bravi Hammer e Stuhlbarg.
L'ho apprezzato, sicuramente una pellicola tecnicamente ben realizzata, ma tanto, forse troppo estetizzante, un po' schiavo dei propri preziosismi formali per fare davvero breccia nella memoria. Per certi versi un peccato