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CHIAMAMI COL TUO NOME regia di Luca Guadagnino

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8½ / 10  25/08/2018 20:41:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non esente da difetti cfr. Il reducismo ideologico ma resta volenti o dolenti uno dei più profondi film italiani degli ultimi venti anni. Le critiche di certi saputelli lasciano il tempo che trovano, si vede che non conoscono i nomi di Rohmer, di Sautet, di Cadinot ai quali si ispira Guadagnino. Se lo stile è tanto "francese" chiaro che per la ricostruzione di un decennio è le venature dei personaggi si fa pressante la lezione di Bertolucci.. Una delle critiche più assurde è sulla presenza e l'idealismo della famiglia ebraica, per inciso Israele di oggi nonostante i veti religiosi è una societa' molto piu' permissiva dell'Italia di oggi, anche se stiamo parlando certo degli anni Ottanta. Vero non basta il merchandising di riviste Eighties in bella mostra in un edicola paesana, ma il revival si fa anche in questo modo. Una storia gay purissima - di iniziazione diciamo, che non sarebbe esistita magari senza il Teorema di Pasolini o il Bertolucci recente. Ma allora? Allora ciò che conta davvero è la capacita' del regista di rendere spontaneo l'atto recitativo di due attori stranieri perfettamente a loro agio in un contesto sociale italico. E questa spontaneita' anche nella sua spocchiosita mostra il talento di un Cineasta che mette a nudo, in punta di piedi, una vicenda di libertà sessuale e affettiva. Un film che ti trasporta nei confini della bellezza senza troppi giri di parole