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CHIAMAMI COL TUO NOME regia di Luca Guadagnino

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matt_995     9 / 10  02/02/2018 18:23:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Visto ormai qualche giorno fa, il film mi fa stare ancora male, mi ha provocato una bella e sana malinconia, e non potrei essere più contento.
Al di là del patriottismo e della contentezza per il veder riconosciuto in tutto il mondo un talento italiano, il film è caratterizzato da una regia delicatissima, raffinata nei suoi statici piani sequenza, in certi momenti davvero geniale. Geniale per esempio è la metafora visiva dei corpi che riaffiorano in superfice: quelli delle statue ellenistiche, perfette ed scultoree, e quello di Oliver, capace di generare in Elio desideri assopiti ancestrali ed antichi come quelle stesse statue. Da quel momento in poi mi son reso conto dell'enormita' del film e ne sono stato risucchiato. Avrei voluto essere per sempre con loro in quella torrida e monotona estate degli anni 80. E in effetti nel film si percepisce proprio la puzza dell'estate, del sudore, si sentono i grilli del crepuscolo, si percepisce l'essenza e la bellezza di una di quelle nostre estati dimenticate.
La sceneggiatura di Avory, l'unico probabile Oscar che conquisterà ik film, è di una raffinatezza senza pari. Memorabile la scena in piazza in cui i due protagonisti mettono in chiaro i propri sentimenti, senza dire effettivamente niente. Solo e semplice, e perfettamente scritto, sottotesto. Memorabile, come già detto da molti, il confronto finale tra Elio e suo padre (quel fantastico caratterista che è Stuhlbarg). Inoltre è senza dubbio esemplare come la sceneggiatura sia in effetti una anti-sceneggiatura. Mancano i soliti cliché, i soliti archetipi e passaggi fomdamentali ricorrenti in pratica tutte le sceneggiature hollywoodiane. Si potevano creare conflitti facili, come ad esempio con i genitori non comprensivi, ma si sarebbe caduti nei cliché facili. Si sarebbe potuto accentuare il time lock della partenza di Oliver per creare più suspance in previsione della loro separazione, ma questo un'esamotage troppo spicciolo per un film così raffinato. Detti ciò, conderata la sua essenza anti-cinematografica, sorprende il successo che il film sta avendo ovunque.
In conclusiose un film bellissimo sullo scorrere del tempo (guai a chi dice che Chiamami col tuo nome è solo un film è a temanica lgtb) con la capacità di scuotere e rimanere impresso anche allo spettatore più distratto.

Aspetto con ansia il sequel, previsto tra qualche anno, chiamato "Ti chiamo col mio nome perché me so scordato come c'azzo te chiami"