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CHIAMAMI COL TUO NOME regia di Luca Guadagnino

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david briar     10 / 10  31/01/2018 18:25:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è che ci sia molto da dire, se non che credo sia il film più emozionante uscito ultimamente assieme a Coco. Guadagnino, benchè abbia parlato di film politico, si concentra soprattutto su un amore che passa attraverso gli sguardi, le sensazioni, gli odori, che può esprimersi con poche parole e molti sospiri, manco fossimo ai tempi del Dolce Stil Novo. Non è un film che racconta, ma è un film che succede. Non è un amore che dev'essere spiegato, si può cercare di capire perchè Elio sia più attratto da Oliver che da Marzia, ma non è questo il fine, il fine è aprire una porta verso noi spettatori e renderci partecipi di una sensazione. Non è una questione di empatia, perché non è questo il termine esatto, e il film non si sforza di farci empatizzare particolarmente con i personaggi. Piuttosto, questo film è una questione sensoriale. E' per questo che lo considero inspiegabile: lo guardavo, pensavo ad alcune osservazioni critiche, e poi mi son ritrovato con gli occhi colmi di lacrime e il viso semplicemente sconvolto. 
E allora comprendi che non c'entra niente l'omosessualità, che il pentapartito è solo un contesto, e che "Call me by your name" è un film straordinario perché siamo noi spettatori a doverlo completare, e lui completa noi, in quel momento in sala, come in una simbiosi totale. 
E' una magia che Guadagnino riesce a far accadere con una semplicità che dev'essere stato difficilissimo raggiungere: e non lo fa, a mio parere, nella maniera di Bertolucci, ma nella maniera di Guadagnino, che in questo caso mi ha dato una sensazione molto più simile a Bresson che ad altri nomi maggiormente citati. 
​​​​​​​Vedetelo e basta, e al cinema.