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CARCINOMA regia di Marian Dora

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DankoCardi     2½ / 10  23/04/2020 23:31:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Finita la visione si viene assaliti dalla voglia di sapere che cosa intendesse rappresentare il regista con questo suo film. Assistiamo alla disgregazione fisica di un malato oncologico grave: l'ospedale visto come un girone dantesco si contrappone alla stanza-mausoleo religioso dove viene curato dalla anziana madre; si cerca il conforto religioso e l'aiuto di Dio nella confessione ma la colpa non è di Dio quindi si cerca l'espiazione con metodi più o meno ortodossi. Intano il male cresce, i rapporti si disgregano, la natura continua ad essere inquinata dai gas e dagli scarichi (forse è quella la vera causa? ormai non importa). I simbolismi portano ad accostare il corpo dolorante che si contorce alle spire del serpente che, appunto come un tumore, fagocita piccoli indifesi animali senza lasciare loro scampo.
Quindi è un film drammatico strappalacrime? Assolutamente no; perchè con pochi dialoghi, nessuna introspezione psicologica ed il massimo del minimalismo a Marian Dora non frega niente di farci vivere un dramma ma intende schockarci e disturbarci con un tripudio di "pornografia" della malattia con scene autentiche di vomito e di diarrea, con disgustosi effetti splatter delle piaghe malate e purulente. Gli basta questo? Assolutamente no e allora decide di strafare con realistiche scene di sesso con cui vorrebbe scandalizzare nemmeno fossimo ancora negli anni '70. Il risultato? Un tripudio di scene schifose assolutamente senza senso e fini a se stesse, che disgustano senza interessare, che non lasciano niente se non l'impressione di aver buttato via del tempo. Trovo triste ed ingenuo che ancora oggi ci siano registi che non hanno capito che ormai è passato il tempo dei film-shock, che oggi è stato visto e mostrato tutto e non c'è più niente che ci spaventi o ci sconvolga. Volete un consiglio? Non guardatelo dopo aver mangiato!
Volete un consiglio migliore? Non guardatelo affatto!