JOKER1926 7 / 10 27/02/2018 20:36:27 » Rispondi I film sullo sport offrono, generalmente, degli spunti importanti e spesso mostrano le due facce della medaglia. Gli appassionati potranno, verosimilmente, appassionarsi maggiormente rispetto ai profani della materia. Con l'operazione cinematografica "Borg Mcenroe", si ha un effetto abbastanza soddisfacente e completo.
Insomma, il film del regista Janus Metz Pedersen, riesce a soddisfare più tipologie di spettatori, contemporaneamente. Lo sport trattato in questo film è inerente alle dinamiche del tennis e vede protagonisti due sportivi diversi. Borg è l'atleta da battere e Mcenroe è la matricola che sta emergendo prepotentemente nel gioco del tennis; siamo sul finire degli anni settanta e l'inizio degli anni 80.
Impostare il prodotto cinematografico su due icone del tennis, può essere una mossa vincente. La struttura del film e la narrazione sono messe in scena con sagacia e intelligenza. Non solo l'epica partita di Wimbledon, la regia mette in risalto anche altro. Sotto i riflettori dunque la vita e la psicologia di due personaggi agli antipodi. La narrazione e la sceneggiatura , durante tutto il film, non mostrano crepe e regalano pathos ed intrattenimento. L'acme del processo, ovviamente, si consuma nell'ultima parte.
"Borg Mcenroe" ha tutti i connotati per essere un film vincente; sicuramente l'operazione di Pedersen (regia svedese) predilige il tennista Borg, ma ai nostri occhi, la situazione resta esser abbastanza gradevole e onesta. Non annoveriamo particolari problemi, il film ha un suo disegno preciso ed è snello e compatto nella sua elaborazione; molte volte i film che illustrano situazioni del genere sfociano nella prevedibilità e nella retorica. In questo film non notiamo alcuna scelta o mossa azzardata.
I punti di forza sono stati largamente palesati; l'interesse anche per lo spettatore extra materiam è oggettivo, qui risiedono la forza e la vittoria della regia.