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LA RAGAZZA NELLA NEBBIA regia di Donato Carrisi

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  21/02/2018 10:04:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lasciando perdere il movente fin troppo fantasioso il piacere della visione è indiscutibile, un thriller capace di trattare con cognizione di causa le regole del genere sfruttando il malcostume dei nostri tempi in cui l' indagine poliziesca è mossa non da ricerca della giustizia, ma da deplorevoli istinti esibizionistici dettati da impellenti ritorni mediatici.
Il dolore si fa show televisivo, l' ambizione sotterra l' etica professionale, il verdetto affidato non all'aula del tribunale ma al tubo catodico e all' opinione pubblica, tutto ciò veicolato nello scontro tra l' investigatore Vogel e il professor Martini.
Inquisitore dai modi distaccati e dall' approccio subdolo l'uno, capro espiatorio pronto per il macello l'altro. Ovviamente come in ogni rispettabile giallo colpi di scena e ribaltamenti inaspettati non mancheranno con pericolosa tendenza al rialzo avvicinandosi al finale. La sceneggiatura tutto sommato non presenta clamorose incongruenze, seppur la sospensione del dubbio sia richiesta a più riprese.
Buone le performance di Servillo e Boni magari non esaltanti ma aderenti al ruolo richiesto, molto meno significativi gli altri personaggi ridotti a macchiette spesso poco credibili a partire dalla giornalista versione sciacallo. Del resto si insiste poco su aspetti che da potenzialmente predominanti diventano marginali: l' assente approfondimento della comunità locale e della forte componente religiosa paiono come snodi interessanti semplicemente presentati e dimenticati troppo in fretta.
Ben studiata l' ambientazione montana (il film è girato in Alto Adige), come ponderata con attenzione è la regia di Carrisi, senza inutili virtuosismi o eccessi di protagonismo lo scrittore pugliese debutta in maniera soddisfacente dietro la mdp adattando un suo romanzo.