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NOVE LUNE E MEZZA regia di Michela Andreozzi

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Mauro@Lanari     4½ / 10  15/02/2023 21:49:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lillo è un fasciolaziale che rifiuta d'avere un figlio adottivo poiché magari da grande finisce lavavetri ai semafori, perciò lui e la compagna, da buoni vigili urbani della Capitale, decidono d'infrangere l'art. 12 della legge n. 40 del 2004, quello che sanziona la maternità surrogata cioè l'utero in affitto con la reclusione fin'a due anni e con la multa fin'a un milione d'euro (https://www.parlamento.it/parlam/leggi/04040l.htm). La caratterista esordisce armata della sicumera di voler riflettere s'un argomento serio tramite siffatta pachidermica leggerezza: nemmeno con lo sputo. Vedi uno e compri due ciofeche, nausea e vomito pur in assenza di gravidanza. Non si fanno prigionieri: chiunque la possa pensare altrimenti viene irriso e dileggiato. Tolleranza volterriana a sens'unico. La Gerini col violoncello fa il verso all'Antonelli de "Il merlo maschio" (Festa Campanile '71: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/eb/Il_merlo_maschio_%281971%29_-_Laura_Antonelli.jpg/347px-Il_merlo_maschio_%281971%29_-_Laura_Antonelli.jpg).
Aggiungo un paio di cose:
i diritti non sono equivalenti ma seguono una precisa gerarchia: esistenziali, politici, socioeconomici, civili. Chi si batte per quest'ultimi può permetterselo grazie a un'acquisita prosperità che in linea di principio lo desensibilizza verso i precedenti e coloro ch'ancora non ne beneficiano;
nonostante il "disturbo di genere" sia tale in quant'associato a un'"angoscia clinicamente significativa", la parola "disturbo" è stata progressivamente rimpiazzata prima da "disforia" e poi da "incongruenza" "a causa della stigmatizzazione che il termine disturbo comportava" (sic). Il suo trattamento richiede un costoso intervento clinico sia medico che psicoterapico, e se non s'è benestanti peggio per i/le pazienti.