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LO ZOO DI VENERE regia di Peter Greenaway

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atticus     7 / 10  02/03/2011 19:24:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film-incubo, saggio di tutte le ossessioni del regista britannico: l'origine dell'uomo e del mondo, il doppio e la simmetria, la morte e la necrofilia, la putrefazione del corpo, il ruolo dell'arte nella società, gli animali, gli uccelli, gli insetti...
Se in principio lo stile di Greenaway ammalia per la potenza delle immagini, per la profondità fotografica, per la tonitruenza delle musiche, alla lunga il gioco sentimental-social-psichiatrico implode sotto il peso delle sue stesse ambizioni e non si sa più per che verso prenderlo.
Disturbante, irritante, straordinariamente complesso ed affascinante (già il titolo "A zed and two noughts" è tutto un programma aperto ad infinite congetture), l'emblema di un cinema originale e ricercato, non per tutti i gusti, anticonvenzionale, folle, visionario, onirico, sfuggente e sprezzante come il suo regista.