Titto 10 / 10 16/06/2006 00:59:59 » Rispondi Il film di Greenaway che preferisco. Sinceramente non amo il regista, troppo kitch e presuntuoso, ad ogni modo l'idea primordiale di vita e di morte che è presente in tutto il film, basata sulla dualità simmetrica dell'esistenza e la necessità di "essere vivente" in uno spazio doppio e inverso in tutto e per tutto per i personaggi (e più globalmente per ogni forma di vita - è Greenaway...) è estremamente eccitante. Affiorano inoltre i temi cari al regista e tutta la sua pazzia geniale, purtroppo, per quanto mi riguarda - comunque opinione comune - troppo autocompiaciuta. Un film molto difficile da vedere , una sfida per chi vuole comprenderlo fino in fondo, ma vale sicuramente la pena anche per le magnifiche musiche di Nyman che vanno in perfetta simbiosi con le fantasie buie, mistiche, perverse e malaticce del regista.
Le scene velocizzate in cui si vedono animali in decomposizione non devono impressionare ma devono far riflettere: la decomposizione è si morte ma è soprattutto un fermento di vita. Nulla si crea e nulla si distrugge.
Piu corretto il titolo in inglese che introduce il concetto base (di tutte le religioni e di ogni cosa che esiste - è Greenaway) della dualità.
Peccato che siano presenti pochissimi commenti, questo film è una perla per qualsiasi cinefilo.