caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

MATCH POINT regia di Woody Allen

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Aletheprince     7 / 10  26/12/2007 00:16:31 » Rispondi
Non si può dire che il film non sia costruito in maniera egregia, con una progressione lenta e faticosa verso il dramma.
Quello che riesce difficile è riuscire a commentare questa pellicola astraendo dalla celeberrima cabina di regia che ne è la mente, nonchè l'ideatore della storia.
Dal basso della mia ignoranza, sempre volendo tentare quel difficile gioco di escludere, per un attimo, l'ingombrante figura di Woody Allen, il film inizialmente m'era parso come una storia bene articolata e contorniata di bellezze femminili (divina Scarlett) ed aitanti ed affascinanti personaggi maschili, ricordando vagamente il filone tracciato da Cruel Intentions.
Successivamente, con lo sviluppo della trama, la pacatezza dei toni ed il minimo - e quasi tedioso...! - incedere narrativo, quasi mi stavano avvicinando ad una vaga sensazione di noia - sempre ben ripagata, s'intende, dalle gratificanti visioni di una procace Johansson e, tutto sommato, anche dal bel visino di Emily Mortimer!
Poi arriva un bel colpo di genio, con la brillante architettura che tinge di giallo l'evolversi delle vicende, ridestando i sensi un po' intorpiditi dalla monotona ed alto-borghese vita londinese.
La conclusione, infine, lascia tutte le redini in mano agli scherzi del fato, in modo alquanto inverosimile e difficile da concepire razionalmente, ma sempre con un'inventiva ed un'originalità di forte impatto.
Relegare il "match point" della propria vita, quello che deve decidere le sorti del proprio futuro, della propria realizzazione personale e familiare, ad un mero incrocio di fortune, potrà sembrare azzardato e poco rispettoso verso le capacità cognitive e realizzative dell'essere umano.
Tuttavia, il punto di vista del narratore-regista (qui certo non si può prescindere dal marchio di fabbrica!) viene costruito con abilità e dedizione, non disdegnando quel sottile velo di amaro umorismo, sul quale, dopotutto, è costruita l'intera pellicola.