safin 8½ / 10 02/08/2006 16:23:44 » Rispondi La gente ha paura ad ammettere quanto la fortuna incida nella propria vita, poichè su di essa non si ha controllo. Film che ben esplica il ruolo predominante della "fortuna" sul corso della nostra vita. L'etica non esiste. Delitto senza castigo: il caso alla fine vince. Regna quindi la sola Dea Bendata simbolizzata dall'esemplare scena d'apertura, con la palla da tennis che esita sopra la rete. Se cadrà al di là o al di qua del "net", dipende solo dal capriccio fortuito di un universo anti-provvidenziale, privo di un disegno o un destino. Assenza quindi di un motore e di una finalità, nelle nostre piccole e vuote esistenze, benché cerchiamo di sforzarci di pensare il contrario. Perchè quel che ci si aspetterebbe alla fine (la giustizia che fa il suo corso e vince) in realtà non succede, anzi. Secondo Allen: per quanto forte possa essere la nostra determinazione nel raggiungere un obiettivo (buono o cattivo che sia), è la sorte a stabilire come si svolgeranno gli eventi. Un breve istante fortunato, di cui noi non abbiamo controllo, per decidere se la nostra vita sarà il paradiso o l'inferno. E ciò fa davvero paura.
P.S. Anche se, nella parte finale, la citazione Sofocliana, per cui la sorte migliore per gli uomini sarebbe non essere mai nati, infonde un certo sollievo consolatorio nel castigo interiore cui si condanna il protagonista.