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DUNKIRK regia di Christopher Nolan

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  12/01/2018 10:09:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Punti di vista e fasce temporali diverse per raccontare gli eventi accaduti sulla battigia di Dunkerque a cavallo tra il Maggio e il Giugno 1940: Nolan ricorda l'evacuazione di circa 400.00 soldati ormai circondati dalle truppe tedesche.
Il regista britannico riferisce della settimana passata dai soldati confinati sulla spiaggia in attesa degli aiuti, della giornata utilizzata da alcuni civili che con le loro imbarcazioni si prestano per favorire la ritirata dei giovani compatrioti, e l'ora di volo durante la quale un terzetto di piloti di Spitfire tenta di coprire il disperato esodo abbattendo i caccia nemici pronti a bombardare e mitragliare gli indifesi militi.
Dialoghi ridotti ai minimi termini, nessun protagonista e volti noti (Hardy, Branagh, Murphy) confinati in ruoli mai di spicco in un mosaico collettivo in cui a brillare non è l'eroismo del singolo bensì l'altissimo senso morale di un popolo.
La riflessione di Nolan non punta sullo spettacolo fine a se stesso (è significativa in questo senso l'assenza di scene particolarmente crude o commoventi), anche se la cifra stilistica adottata esalta i sensi; la fotografia di gran livello supporta nel migliore dei modi la sicurezza ostentata in cabina di regia e a dir poco encomiabile giunge il lavoro sul sonoro. La soundtrack di Hans Zimmer, pur non essendo un motivo da tramandare ai posteri, si rivela azzeccata per rendere l'idea dell'incalzare del tempo e delle sempre più ridotte possibilità di salvezza.
Gli elementi terra, acqua, aria vengono sfruttati al meglio per un claustrofobico incubo dai paradossali spazi estesi, mentre il tempo è elemento ritornante come tema comune nelle opere di Nolan, questa volta amalgamato in una continuity piuttosto incalzante in cui si cerca di restituire l'orrore della guerra senza ricorrere a metodi canonici.