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DUNKIRK regia di Christopher Nolan

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Invia una mail all'autore del commento ilSimo81     8 / 10  04/01/2018 13:28:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ispirato agli eventi occorsi durante l'evacuazione di Dunkerque, realmente avvenuti nel corso del secondo conflitto mondiale, "Dunkirk" racconta la struggente speranza di interminabili fila di soldati inglesi, disposti sulle spiagge francesi in attesa che la l'amata madrepatria li riporti a casa.

L'impresa narrata è frutto di una coscienza comune che unì il popolo inglese, smosso da sentimenti di empatia, patriottismo ed eroismo che la storia ha spesso visto esaltati ed esasperati nelle vicende belliche.
L'inglese Nolan rende omaggio ed onore al suo popolo con un kolossal patriottico fin dal titolo, che inglesizza il nome della località. E in effetti non è fuori luogo definirlo kolossal, nel momento in cui andiamo a considerare un cast di tutto rispetto e ancor più l'enorme lavoro di messa in atto dei monumentali effetti speciali, diventati ormai il marchio di fabbrica del regista.
Vero che questa sua scelta di autocelebrare la propria (comunque indiscutibile) virtù nel realizzare tecnicismi straordinari rischia di passare per un freddo autoritratto, tant'è che la critica principale viene mossa contro la poca empatia causata da una limitata caratterizzazione dei protagonisti, come se tale difetto fosse contrappasso di quella esaltazione visiva.

E' però vero che privare i personaggi della parola per lasciarla agli eventi rende ancora più audace il raccontare una storia con efficacia. Questo è l'espediente con cui Nolan attira nel vivo dell'azione e rende il suo cinema esperienza. Lo spettatore viene schierato in fila su una spiaggia guardando per giorni verso l'orizzonte, viene calato nella stiva di un natante che probabilmente verrà affondato, viene fatto montare in cabina di un vecchio velivolo militare che solca i cieli tra i fischi di missili e bombe.
Particolarmente efficace il diretto e coinvolgente accompagnamento sonoro, spogliato da eccessivi ricami verbali (a volte togliere parole consente di rimanere nel drammatico senza scaturire nel patetico) e musicali, anche se questo va a discapito dell'apporto artistico di Zimmer, stavolta meno memorabile.

"Dunkirk" deve combattere contro una campagna promozionale che lo dipinge come la vetta della produzione di Nolan, venendo definito "capolavoro" ancor prima dell'uscita nelle sale, e deve anche combattere contro le aspettative necessariamente legate al nome del regista, di cui diverse opere sono già nella storia del cinema.
Da questo punto di vista, "Dunkirk" pare destinato a rimanere un prodotto di ottima fattura, che però difficilmente assurgerà ai livelli di altra produzione precedente (che piaccia o meno, anche il precedente "Interstellar" gli rimane superiore).
Bisogna comunque riconoscere a Nolan il merito di aver trasposto il suo maggior talento espressivo dal seminato fantascientifico (a lui decisamente più familiare) al campo minato del racconto storico, impresa difficile ma in questo caso decisamente riuscita.