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DUNKIRK regia di Christopher Nolan

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Invia una mail all'autore del commento mistress999     6 / 10  06/09/2017 00:49:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
''Dunkirk'' è un affresco. Ineccepibile tecnicamente, visivamente splendido. Lo osservi, lo ammiri e lo apprezzi. Ma ne rimani fuori. Ci sei tu e c'è l'affresco, nessun trait d'union. Non perchè, cito alcuni commenti trovati in giro, ''non ha una trama'' o perchè '' non mi ha dato un messaggio'' o ancora ''non ha un cuore''. Il difetto principale e fondamentale è che ''Dunkirk'' è una pellicola che si pone come obiettivo primario, in assenza di una corposa sceneggiatura o di una storia ricca di sfumature, quello di trascinare lo spettatore mentalmente e visivamente, puntando a tenerlo costantemente in tensione, attraverso il sonoro e la colonna sonora. Ma, ahimè, fallisce nell'intento. L'utilizzo del ticchettio, l'incedere costante e perpetuo degli archi e delle percussioni, sono espedienti della colonna sonora che mirano a creare una tensione incessante, fissa. Il problema è che tutto ciò diventa talmente assordante, perpetuo, insistente, roboante, caotico, ossessivo ed eccessivo, da infastidire. Invece di puntare su immagini e/o quadri/stanze visivo-narrativo in grado di tenere lo spettatore incollato alla poltrona (come succedeva, in momenti di quasi silenzio in ''Interstellar''), Nolan punta quasi tutto su un tappeto sonoro caotico che vuole a tutti i costi agitarti. Ma la bravura di un regista dovrebbe stare appunto nel riuscire a farti avvertire la claustrofobia, la paura, la tensione prima di tutto grazie alle immagini. Nella sua esplicita volontà di volerti a tutti costi mettere ansia, avviene il contrario, e quei suoni diventano rumori di sottofondo ai quali ti abitui sbadigliando. Poche volte ho avvertito qualche brivido, per il resto della pellicola le immagini da sole non riescono ad evocare paura, claustrofobia, ansietà, inquietudine, emozioni di qualche sorta, se non in qualche sporadico momento. Quindi, per me, grave difetto è l'assenza di potenza visiva (e mettiamoci anche narrativa a sto punto, perchè la narrazione si costruisce prima di tutto con le immagini e poi con le parole). Secondo difetto l'insistente, caotica ed eccessivamente enfatica soundtrack. ''Dunkirk'' non ti trascina non perchè non abbia una grande sceneggiatura, ma perchè la narrazione visiva non è capace di coinvolgere, virando verso soluzioni spesso ripetitive. Terzo punto: ''Dunkirk'' vorrebbe/dovrebbe essere un film ''corale'': tutti i personaggi hanno uguali e pari dignità e ruolo nella storia. Ma soprattutto, la storia stessa è corale, è la storia di tante persone, tanti individui, tutti soli, tutti sconfitti, tutti uguali. Non dovrebbero esserci eroi. E' vero ci sono i tanti civili inglesi che hanno portato in salvo l'esercito, ma nessuna volontà ricattatoria sembra voler porre l'accento sull'ideale tanto caro agli americani del solito ''eroe di guerra''. Il film di Nolan però fallisce in questo proprio all'ultimo , quando rende un grande omaggio celebrativo, visivo-narrativo, all'erore ''Tom Hardy'' andando in contrasto con quanto di corale aveva costruito fino a quel momento. E' vero, morirà (o sarà prigioniero di guerra), ma un certo intento celebrativo è abbastanza visibile. Non solo. Proprio perchè film corale, non viene raccontata la storia, la vita di nessuno dei personaggi. Tranne che, all'improvviso, quella del ragazzino sulla nave civile, prima che muoia. Ma perchè dovrebbe mai fregare improvvisamente a noi spettatori ciò, dato il tono così lineare (e di nuovo, corale), dell'intera pellicola? E' sicuramente incoerente da parte di Nolan, anche se chiaramente ciò non risulta un difetto imperdonabile. Nel complesso è un film dinanzi al quale redigere una vera e propria recensione e sfornare una valutazione risulta difficile. E' una pellicola che comunque trasporta sullo schermo un episodio della guerra in modo abbastanza originale, è completamente scevra di parecchi fastidiosi clichè del cinema americano di genere, ed è registicamente straordinaria. Ma il comparto tecnico e stilistico non credo abbia bisogno di commenti. E' un film che ameranno soprattutto gli addetti ai lavori, i cineasti e gli amanti di un certo cinema stilisticamente rifinito. Io invece rimango infine neutrale. Mi astengo dal dare un giudizio numerico, in stelle. Riesco a dire solo quanto detto ora a caldo. In quanto fan di Nolan non riesco a dire che non mi sia piaciuto neanche un poco, ma nemmeno che lo abbia apprezzato.
Filman  06/09/2017 02:11:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non c'era bisogno di Dunkirk per sapere che Nolan crede negli eroi del "non è chi sei, ma ciò che fai che ti qualifica". O ti sei perso qualcosa?
Spera  06/09/2017 09:42:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche qui?? Ma allora è un vizio...ti trovo ovunque a stuzzicare, è pzzesco. Non prendertela così a cuore per ogni cosa che scrive la gente, vivresti meglio.
Fermo restante che molte cose nel commento sono condivisibili.

Filman  06/09/2017 13:52:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo so, un commento mostruoso. Fortunatamente il tuo contributo culturale compenserà.
Spera  06/09/2017 09:50:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Fermo restando"
Mi scusi signor precisino.
Filman  06/09/2017 16:27:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hahahaha ma cosa fai hahaha mi accusi di correzioni che non ho fatto? Fantastico
Spera  06/09/2017 21:24:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma che dici? Mi sono subito corretto per evitare la TUA di correzione.
Mi bastano le tue lezioni di cinema, con l'italiano me la cavo da solo...ma che avevi capito?
Filman  06/09/2017 22:15:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stop coi nemici invisibili!!!!!
Manticora  06/09/2017 12:34:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non sono d'accordo, fermo restando che interstellar è probabilmente un capolavoro, ma per forza della storia e dei personaggi, in Dunkirk Nolan ha asciugato la narrazione diciamo, è diventato più essenziale, privando la storia di fronzoli e anche lungaggini, concentrandosi sulla singolarità dei personaggi, così anonimi, così impauriti, così deboli, ma anche così eroici da apparire normali. In un contesto come quello della sconfitta in cui il pilota dello Spitfire si sacrifica, pur potendo tornare a casa, per abbattere il bombardiere tedesco. In tutto ciò più che la tensione, presente nella vicenda quello che interessa a Nolan è il tempo, e come in altri suoi film, il valore del tempo, sta nel come lo si usa, nel bene e nel male. Detto questo l'antiretorica di Nolan ci consegna un film che nonostante tutto ha soltanto un difetto, nella parte finale

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Invia una mail all'autore del commento mistress999  06/09/2017 15:05:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono d'accordo sul ''difetto'' di cui parli. Sicuramente il tempo è tematica cara a Nolan soprattutto in questa pellicola (appunto quel ticchettio che si ferma soltanto quando i giovani entrano nel treno) però purtroppo nulla mi ha trasportato nè mi ha fatto percepire appunto l'agitazione che scuote il tempo e ne permea lo scorrere.
Invia una mail all'autore del commento mistress999  06/09/2017 15:06:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ovviamente è tutto completamente soggettivo :)
Scuderia2  06/09/2017 07:59:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bel commento.
Son d'accordo.