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TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI regia di Martin McDonagh

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     9 / 10  13/06/2018 10:39:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Divorata dalla necessità di dare un volto all'assassino di sua figlia, Mildred affitta tre enormi cartelloni pubblicitari attraverso i quali accusa la polizia locale (come da titolo siamo nel piccolo centro di Ebbing, Missouri) di eccessivo immobilismo.
Questo "sfregio" alle autorità competenti genera una lotta intestina tra varie fazioni, per lo più vicine al dolore della donna ma lontane dall' approvare un atto così eclatante, soprattutto rivolto ad uno sceriffo per il quale l'ammirazione è tanta.
McDonagh conferma di essere tra i registi più talentuosi degli ultimi anni: rifacendosi a certo cinema americano di provincia (impossibile non pensare ai fratelli Coen), attraverso dialoghi di rara brillantezza e a un concatenazione di eventi ammirevole per incastri e relative tempistiche, realizza un film che trasuda umanità a profusione, offerta da personaggi difficilmente dimenticabili, mai manichei, sfumati in modo ammirevole, mossi da torti e ragioni atti a svilupparne una personalità giustamente sfaccettata ed in continua evoluzione.
In questo piccolo agglomerato di rabbia pronta ad esplodere il dramma è miscelato con sapienti dosi di humour nero, non vi è alcun accenno buonista o retorica da strapazzo, McDonagh coglie meschinità e grandezze da tutte le parti in causa, riuscendo a dare enorme spessore ad una chiara esposizione di dolore e inadeguatezza.
L'incredibile livello recitativo (McDormand, Rockwell e Harrelson sono fantastici) rende ancor più credibile il lavoro sfumato fatto sui personaggi riuscendo a cogliere le affinità alle base dei contrasti, a sottolineare una radice comune che i drammi personali hanno reso più sottile, con conflitti fatti di colpi bassi in cui però è impossibile non cogliere una vicinanza più forte di ogni attrito.
Imprevedibile pur essendo privo di colpi di scena annunciati da fanfare e ballerini "Tre manifesti a Ebbing, Missouri" è un devastante concentrato di intensità emotiva dapprima trattenuta, poi lasciata deflagrare sino a raggiungere quella che è probabilmente una catarsi, più fittizia che reale, in cui è finalmente possibile mostrare le proprie debolezze.