Terry Malloy 7 / 10 18/01/2018 19:10:01 » Rispondi Mai compreso del tutto in cosa piaccia così tanto il buon Martin McDonagh, ma è certo che Tre manifesti è una piccola perla del cinema USA contemporaneo. Una black comedy su un tema a me molto caro, come la rabbia, il rancore. Il tag del film è infatti "rage begets other rage", e l'evoluzione della questione è risolta con una drammaturgia più attenta alle sfumature dei personaggi che all'effettivo intreccio. Il film, va detto, è disordinato nella costruzione di un narrato che si divide sostanzialmente in due parti distinte: la prima rappresenta l'impatto, l'impatto dei manifesti e della rabbia di Mildred, nonché della reazione del capotribù Harrelson (un grandioso omaggio a True Detective), che sicuramente rappresenta il personaggio più complesso, sfumato e interessante (la scena del sangue in particolare è estremamente suggestiva); la seconda rappresenta la degenerazione della rabbia di Mildred, ottenebrata da questo sentimento nobile ma disordinato e dal senso di colpa per l'ultimo scontro con la figlia (un bel flashback). In un certo senso, questo film è l'evoluzione del discorso di True Detective 2, Mildred ricorda in parte Ray Velcoro. Non è facile trattare il tema della rabbia, e McDonagh ci è riuscito. Non ho capito cosa c'entrasse Peter Dinklage e ammetto che non ho apprezzato il finale, ma forse perché sono uno spettatore più televisivo che cinematografico e non mi piacciono le cose sospese. Nel complesso, l'ho trovato un film stuggente e divertente, un bel racconto del Sud, una storia morale sul valore della rabbia e della calma nel gestire la sofferenza.
anthony 18/01/2018 19:28:40 » Rispondi Io non comprendo una cosa Terry: come si può giudicare questo film 'inferiore' rispetto a ''Perfetti Sconosciuti'', tanto per dire...
e comunque W il Cinema e abbasso le serie TV. .. vorrei vedere qualcuno capace e bravo di tratteggiare tanto bene un personaggio come quello Rockewell nel giro di una sola ora cinquanta di films. L'ottimo (non da te amato) McDonagh l'ha fatto magistralmente senza doversi servire di 36 ore di durata di una serie TV. Il cinema in pochi lo sanno fare.