kowalsky 7 / 10 30/11/2005 01:46:43 » Rispondi Dal "patologico bisogno di attenzione, o meglio un psicotico desiderio di morte" come afferma la petulante giornalista Miranda Richardson, Harry Potter è meno solo ma non per questo meno triste. Provo un'antipatia personale per tutti i vincenti tout-court e se non fosse per le sfumature stemperate di Potter e della sua inquieta esistenza contro i mali del mondo, non avrei probabilmente visto un solo film della saga. Newell se la cava discretamente, da vero britannico, facendomi rimpiangere comunque Cuaron e il suo personalissimo itinerario gothic-gore. A onor del vero l'esuberanza degli effetti speciali non risparmia più niente, scivolando in situazioni ai limiti del buon gusto (la Sirenetta che ammicca dal vetro di una vasca). Ma come al solito la pozione è densa e anche se forse non è tempo d'incantesimi la ricetta è quella giusta: si segnala un'Alastar ripugnante e memorabile, occhio di vetro e movenze degne (le stampelle, la gamba artificiale) del capitano silver dei miei ricordi da ragazzo (stevenson docet). E una gara di quidditch che si conclude in una tregenda degna dei dipinti di Bruegel. O anche il fastoso gran ballo che rievoca una coralità equivoca, tra i rari momenti di stasi in un clima di turpe minaccia. Infine, il labirinto rarefatto, nebbioso e angosciante, la cui via d'uscita (geniale) porta nei sepolcri imbiancati e nel duello con Valdemort (straordinario Fiennes anche senza capelli). C'è poi quello che reputo il piu' grande attore inglese del momento, che qui si limita a un cameo, credo si chiami Mark Rylance. E allora, cosa c'è che non va? A mio avviso è una questione di sceneggiatura, ho come l'impressione che i singoli episodi non riescano del tutto a comporre un puzzle omogeneo e regolare. Mancano le pretese sociali del secondo episodio (quello meno riuscito) o l'edipico conflitto del "prigioniero di A.". Potter cresce e crescono i primi turbamenti dell'eros, fin troppo puri, cui si segnala un'Armione affascinata - come nelle favole eterne - di un piacente "cavaliere" sovietico. "il calice di fuoco" è un film figurativamente impeccabile, meno introspettivo dei precedenti, che pero'ha un merito indubbio: aver restituito al personaggio l'impronta leale dell'amicizia e della "fratellanza2 pur in un giovane tanto diverso da lui come Cedric. L'Haward school, patrimonio di eternità e culla multirazziale, si appresta sempre piu' a preservare la sua esistenza per sempre. Con tutti gli antichi spettri del lutto e dell'inganno pronti a profanarla
kowalsky 30/11/2005 14:10:38 » Rispondi Hai ragione... ho scritto all'1 di notte e non ero lucido
serenella 30/11/2005 12:01:22 » Rispondi consiglio:leggi i libri. non solo sono bellissimi e scritti meravigliosamente, ma capirai che il secondo film è fatto benissimo e che il terzo che tu decanti ha dei grossi buchi narrativi che compromettono la comprensione della trama per chi non ha letto il libro. aspetto la settimana prossima per vedere il fiilm, ma personalemte aspetto soprattutto il 6 gennaio, in cui esce il principe mezzo-sangue...
kowalsky 30/11/2005 14:12:42 » Rispondi In genere odio i bestsellers, magari pero' un giorno mi capita... Pero' continuo a pensare che "il prigioniero di Azkaban" sia un film ... diverso, e coraggioso e infatti non a caso parecchie persone che conosco e che magari non stravedono per la saga sono rimaste favorevolmente colpite da quel film
serenella 01/12/2005 21:18:16 » Rispondi beh, se ti piace il genere fantasy non dovresti perderteli... e comunque i best sellers non sono mica un genere letterario: ci sono schifezze come i libri di Dan Brown, ma c'è anche "cent'anni di solitudine"!! e comunque, tornando al prigioniero, alla fine il problema di quando un lettore diventa spettatore è sempre lo stesso, ti sembra sempre che ti stia rubando qualcosa, che quel libro che ti aveva fatto compagnia, che ti aveva fatto ridere, commuovere, arrabbiare, che ormai faceva parte di te, sia ormai alla mercè di tutti...io il prigioniero di azkaban lo avevo già"visto" nella mia testa, secondo me è il migliore della serie, e sono rimasta un po' delusa dai buchi narrativi e da tante piccole superficialità che nei film di columbus non c'erano, anche se c'è da dire che la trama dei primi due libri è molto più semplice e lineare. per il resto ho anche io apprezzato molto l'atmosfera gotica che lo permeava e tutto sommato lo considero un buon film. la settimana prossima vi farò sapere cosa ne penso del calice :-))))))))
kowalsky 02/12/2005 00:26:18 » Rispondi E' difficile da spiegarlo... ma vedi io col Prigioniero di Azkaban assisto a una dissacrazione... non è un film-presepe come i precedenti E poi i riferimenti a Twin Peaks