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LA FABBRICA DI CIOCCOLATO regia di Tim Burton

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  29/09/2005 22:17:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci ho riflettuto a lungo: Burton è il piu' grande cineasta contemporaneo, lo adoro, e "probabilmente" questo film è un capolavoro. Io preferisco accostarmici con prudenza, sempre indiscutibilmente attratto da quella creatività visionaria che talvolta tocca livelli tecnicamente mirabolanti.
C'è molto cuore, ma è compresso dagli artifici di un autore geniale che conosce bene i trucchi del mestiere: già quando si entra nell'umile dimora di Charlie il calore umano che emana la sua famiglia supera le avversità e la miseria. Di tutta la storia, riesco a sentire l'aroma delle calce cioccolate bevute nella piazza di Perugia, e mi sento come a casa mia.

Tuttavia, da spettatore un po' asettico, mi ritrovo circondato da bimbetti chiassosi che in certi casi (tipo quello seduto vicino a me che ha rovesciato due o tre volte la sua lattina di coca) avrei voluto vedere vittime delle "punizioni" (capitali?) della Fabbrica del cioccolato di Willy Wonka

Burton sa che l'ilarità dei bambini si raggiunge con estrema facilit, basta capovolgere un'evento e renderlo insolito, bizzarro... la deformazione fisicaè la stessa di un freak dandy a metà strada tra Frankenstein e il Mago Zurlì, con un Depp straordinariamente efficace (come al solito direi) ma sempre piu' ehm effeminato.
Augurandomi che non lo vedremo prossimamente aggirarsi tra i viados nel sequel di Priscilla, auguro all'erede di James Dean di ritrovare la propria indole ribelle (...)

Ma veniamo al film: i bambini sono un riflesso (in)condizionato del mondo adulto, e tra campionesse di judo, pseudo-genietti di informatica e videogames, ciccioni bavaresi ripugnanti e ragazzine ricche e viziate (la cui potestà è esercitata dall'ineffabile e redivivo James Fox, eternamente specializzato nel ruolo del britannico cafone) non c' è da stare allegri. La purezza esercitata da Charlie, protetto ma non viziato (come potrebbero?) dalla sua numerosa famiglia, è frutto di quell'amaro lirismo Dickensiano cui il romanzo di Dahl (13 milioni di copie vendute nel 1964, un caso degno del recente Harry Potter) avrà sicuramente pensato.
L'espediente migliore del film è probabilmente quello del dolce che comprende tutto un pasto, potrei sbagliarmi ma se mi dite che è un'idea di Burton c'è da leggere un'ironico sfotto' all'era dei cibi transgenici (effetti collaterali compresi)
Poi Wonka ci introduce al mondo degli Oompa Loompers e nell'esecuzione di canzoncine (tra cui il motivo portante) sembra di essere a Gardaland Ma come sempre Burton non cessa di stupire: ammicca al mondo dei videoclip, a Radiogaga dei Queen per es., al Metropolis di Lang sonorizzato da Moroder, e infatti proprio a Metropolis la scenografia (le fattezze rigorose e geometriche dell'esterno della fabbrica) stavo pensando: che sia mai un vago referente anticapitalista o addirittura socialista?
In fondo Willy è la dimensione classica, canonicamente fiabesca, di una ben triste esistenza al servizio dello stupore, dell'impossibile, delle imprese elefantiache: se davvero Depp, piu' che a M. Jackson (ehm non sarebbe il caso) si è ispirato all'Howard Hughes agiografato da Scorsese, sconta pero' tutta la solitudine di colui che per sottrarsi alla realtà ci introduce al bizzarro, al meraviglioso, all'insolito sacrificando in gran parte la sua vita. Poi scopriamo la verità, che è interessante: il padre severo dentista (un gustoso C.Lee Dio lo abbia in gloria) e i veti ai dolciumi, la bocca frenata da un mostruoso apparecchio degno di una camera di tortura...
Ma c'è soprattutto...

L'OSSESSIONE DI KUBRICK

E' facile immaginare nella vita di Willy (l'uomo al servizio della sua arte ad ogni costo) qualcosa di K., ma il nome non nasce invano da un'irresistibile citazione di 2001 odissea nello spazio, e a questo punto non è piu' frutto del caso (come nello stanco sequel di Planet of the Apes, disseminato pero' di frequenti riferimenti a Kubrick) Quale miglior omaggio, asserire che il monolite, da oggetto di stupore incomprensibile, possa diventare un gustoso reperto dolciario?

Ok Burton adora Kubrick, e ormai lo sappiamo. Ma personalmente ho apprezzato ancora di piu' l'omaggio a Chaplin: è una sorta di allegoria musiva una "danza" quella che vede trionfare,in uno splendido effetto sceno/coreografico, il movimento delle macchine come nel celeberrimo "tempi moderni" (quella sì una parabola socialista, in fondo)

Concludendo, il film rimarca ogni volta di piu' il gusto per la dissacrazione visiva, per il bizzarro e il nonsense, assurgendo fin troppo a baluardo capiente di un kitsch mai tanto abbacinante e formalizzato a funzione artistica. Il che significa che, al di là degli indubbi meriti che ho citato prima, mi riesce difficile essere obiettivo fino in fondo o negare che vedere gli Oompa Loompers muoversi come fossero le ninfe dei film di Ester Williams mi ha piu' volte imbarazzato e irritato. Meglio, allora, ritrovare la certezza di una famiglia "vera", le macchine atte a distruggere o potenziare la manualità umana (a seconda dei casi), i cascami di cioccolato e i fuochi d'artificio. Meglio confondere le acque e accettare le direzioni oblique della vita sociale. In fondo, nel suo rifugio infantile contro le cattiverie della vita, Wonka non è altro che l'ennesimo "amico immaginario" che piu' o meno tutti strumentalizziamo alla ricerca assoluta del nostro piacere. Questione di"gusto" e dei dolci che "non devono avere un senso". Il mio mi dice che forse mi aspettavo di piu'? Certamente sì Comunque già un classico nel suo genere
Constantine  09/10/2005 12:41:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Wow Kow, ormai per me diventa d'obbligo dopo aver espresso il mio voto cercare il tuo... Complimenti e alla prossima
tyler  30/09/2005 07:15:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se puoi e se ti va,mi dici cosa ne pensi dell'originale con Wilder e del confronto con questo?
Grazie
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  29/09/2005 22:21:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi scuso per gli errori ortografici, ma ho scritto tutto di getto e non ho avuto il tempo di correggere
JoJo  30/09/2005 11:02:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La gomma da masticare che fa da pasto completo è un'idea di Dahl, come d'altra parte (quasi) tutto quello che Burton racconta (togliendo l'infanzia di Wonka), perché l'aderenza al testo di partenza è quasi sorprendente, Michael Jackson è ciò che c'hanno trovato negli States (nel mio commento ho semplicemente fatto un riferimento volgarmente nozionistico che trovavo carino) - comunque non credo si sia ispirato al personaggio... specie dopo i recenti fatti di cronaca (sic!) -, e Depp a fare un sequel/remake di Priscilla... sai che è un'idea spettacolare? Devo dire che invece ce lo vedrei troppo... e sarebbe (quasi) sicuramente un'interpretazione spettacolare da risate a crepapelle.

Gran bel commento, Kow...
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  30/09/2005 14:29:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Effettivamente mi piacerebbe tornare a rivederlo in un ruolo meno fuori le righe... comunque purtroppo da Burton mi aspettavo mooolto di piu'. Non ho potuto fare un commento col film con Gene Wilder perchè ne ho sentito parlare ma non l'ho mai visto, quindi evito paragoni azzardati
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  30/09/2005 14:30:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Depp dice di aver pensato molto all'Howard Hughes di Aviator, strano no? Ma poi non piu' di tanto...
JoJo  04/10/2005 21:22:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guardati Wilder... quello è veramente Willy Wonka come uno se lo immagina leggendo Dahl...