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LA FABBRICA DI CIOCCOLATO regia di Tim Burton

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Godbluff2     4½ / 10  18/11/2022 12:30:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo è il secondo film che ho più detestato di Tim Burton, subito dietro "Alice" e, come con "Alice", la fatica di arrivare, trascinandomi come un moribondo, a fine visione è stata titanica.
Tralasciando qualsiasi confronto con il film degli anni '70 (anch'esso non certo un capolavoro, ma comunque piacevole in diversi punti), questo è un film che ho trovato davvero pessimo, pesantissimo per la stupidità messa in scena, mascherata da quella che nelle intenzioni sarebbe dovuta essere una pungente ironia grottesca. Come no.
Le parti nella casupola della famiglia di Charlie e soprattutto il personaggio di Nonno Joe, interpretato da David Kelly, sono le uniche che ho apprezzato, il resto è un abisso di pessimo black humor, pessima scrittura e notevole cattivo gusto verso la pazienza dello spettatore.
E le sequenze cantate, le canzoni... Dei miei, la voglia di strapparmi occhi e orecchie che saliva sempre di più ogni volta che ne attaccava un'altra. L'orrore. Semplicemente l'orrore.
Non vado troppo nel dettaglio, perché, dalla caratterizzazione dei personaggi, macchiettistica e irritante, all'interpretazione di molti attori (ma soprattutto di quell'attore che avrebbe dovuto reggere molto del film sul suo istrionismo), alla messa in scena e all'estetica dove Burton comincia a forzare il suo timbro autoriale trasformandolo in un inevitabile stereotipo di se, tutto in questo film mi ha dato a noia.
"La Fabbrica di Cioccolato", una trasposizione davvero poco riuscita del racconto di Dahl, è il film che apre le crepe più pericolose nel cinema e nell'ispirazione di Tim Burton; il flop de "Il pianeta delle scimmie" poteva esser preso come un caso isolato, con questo film invece i sospetti del declino artistico (definitivamente certificato da Alice in poi) si fanno decisamente più stringenti, per quanto avesse stretto tra questi due clamorosi tonfi artistico-qualitativi un gran film come "Big Fish" e per quanto "The Corpse Bride" e "Sweeney Todd" in qualche modo sembravano aver tenuto il livello qualitativo dei suoi film successivi sul più che dignitoso. Invece aveva ragione "La Fabbrica di Cioccolato", Tim Burton si stava rapidamente, cinematograficamente parlando, rincogliònendo.