caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

CINDERELLA MAN - UNA RAGIONE PER LOTTARE regia di Ron Howard

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento kowalsky     6 / 10  19/09/2005 01:39:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Al primo impatto, la tentazione di abbassare questa media scandalosamente alta era forte, giusto per dividere i sentimenti personali verso il retorico film di Howard e cercare di essere quantomeno obiettivo. Ma come per altre operazioni tutt'altro che eccitanti ma confezionate ad hoc devo prevedere quanto la furbizia del suddetto cineasta sappia come sopraffare il pubblico. Si vive in un'aurea dorata in cui tutto - come nella miglior tradizione americana - è addolcito dalla consapevolezza che anche le peggiori difficoltà si smarriscono davanti alla "fede" nella propria nazione (A).
Soltanto attraverso la sconfitta si riconosce la via per tornare a lottare (B)
L'amarezza più che giustificata dell'amico di Braddock DEVE essere in qualche modo punita - infatti egli è destinato a fare una brutta fine (C)
Gli uomini forti non mollano mai, le mogli devote resistono mai invano e sono pronte ad agitare il fazzoletto, se non per piangere almeno per salutare l'eroe che va a cercar vittoria come nei misogini western classici (D)
L'allenatore (giamatti) gigioneggia assai con la sua eccentrica verve, fa del bene per le sue tasche e ricorda moltissimo proprio quel Mickey Rooney citato nel film quando allenava il pugile suonato Quinn di "una faccia piena di pugni": un luogo comune tra i tanti (E)
Jim Braddock resiste a 15 round ricordando la moglie che vive nell'amabile topaia. Sogno o son desto? Puro sentimento famigliare o domestico? (F)
Un cinico grassone dai lineamenti forzati mostra anch'esso un impronta di insolita umanità, tipo "io organizzo gli incontri, punto su di te, ma quando vado a casa devo pensare alla mia famiglia" cfr. siamo tutti nella stessa barca (ehi, ma tra chi rema e chi è costretto a nuotare c'è una differenza giusto?)
(G)
In nessun film americano classico deve mancare la moralina religiosa: "figliolo perchè non vieni a messa? Forse Dio ti ha abbandonato" - Non una risposta lecita tipo "se devo dare da mangiare ai miei figli e non ho un soldo direi che si è quantomeno dimenticato di me" Poi il prete puo' tifare a un incontro e trasformare la chiesa in una combriccola da bar dello sport quanto gli pare (H)
Jim Braddock nel 1926 è un promettente pugile, dopo una bobina è lo stesso che scende nell'abisso della miseria. Ma la forza del sogno americano è di credere che qualcosa ancora ci sia prima che tutto finisca (I)

Letto in questi termini, questo film meriterebbe un 4 e potrei anche concludere qui. Tuttavia...

tuttavia se è avvilente pensare che tutta l'agiografia del pugile socialmente in difficoltà, di cui un vecchio film con John Garfield, "Anima e corpo", mi disse infinitamente di piu', grondi retorica e sentimentalismo a piu' "riprese" (ehm round) bisogna riconoscere una certa efficacia nella rappresentazione dei match, in quella fossa di leoni dove il pubblico un po' sadicamente "plaude scommette e rifiuta" la Carne da macello pronta a immolarsi per la gloria.

Se poi l'America della depressione è trattata con i guanti di velluto (giusto un po' di pietoso realismo) il breve imput rivoluzionario di Hooverville dove muore l'amico è di notevole efficacia. Ma essendo un rivoluzionario modo di essere contro (il sistema e il disagio economico, Steinbeck insegna) quest'episodio si conclude ben presto e non senza un certo imbarazzo da parte di mr. "Ritchie" Howard.

Notevole per l'impatto emotivo tutto il post- prima dell'incontro finale con il temuto Max Baer. A dirla tutta, il personaggio interpretato da Craig Bierko è un concentrato di eccessi ai limiti della caricatura: ridicolo, col suo seguito di sgu.al.dri.ne e i cappotti di ermellino, o quando strabuzza gli occhi in una delirante quanto assurda crudeltà.

"Devo credere di poter avere potere sulla nostra vita"

Effettivamente come nel finale che non cito, si impone null'altro che la consacrazione di un sogno e di una sconfitta sociale che permette all'individuo di resistere o - che tristezza - di essere cattivo profeta di se stesso.

Quanto puo' essere credibile il pur bravo Crowe dal cuore di panna e dai pugni che frantumano ogni resistenza dell'avversario? E' la stessa persona?

O la mogliettina Mae più devota delle figlie di Maria quando dichiara "non puoi vincere se non sono al tuo fianco" cfr. una scialba Zellweger???

Passi dunque un politico 6, pensando che, forse, dopotutto, i pugni veri fanno piu' male di un film
tyler  23/09/2005 12:05:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certo ,certo...è sempre la solita storia,un 6 politico come dici tu a questo "Cinderella man" e quanto desti invece a quella cac.ata di "Million dollar baby"?
Pieni di termini raffinati e di riferimenti storico-cinematografici notevoli,quanto inutili i tuoi commenti...sempre voti altissimi a pellicole che non hanno ne capo ne coda (vedi anche "Signs")e stangate a films che certamente e aggiungerei fortunatamente,non hanno bisogno delle tue considerazioni da intellettuale di cinema in pensione...comunque ti ringrazio,perchè ogni volta che leggo un tuo commento negativo su qualche film so benissimo che varrà la pena di vederlo
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  23/09/2005 13:56:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io ti ringrazio perchè per fortuna di str.o.nze.tti (e?) come te ne esistono pochi... sei una categoria rara, credimi... permettimi di dirti che Million Dollar Baby è stato esaltato in tutto il mondo da tutta la critica, ma non è questo il punto: puo' piacere o meno ma rappresenta un atto di coraggio perchè non è esattamente cio' che il pubblico si aspetta... come appassionato di cinema preferisco qualcosa che mi spiazzi, lo stesso signs non è certo un gran film ma almeno fa pensare (cfr. il divario tra laico, credente e paranormale) cosa che evidentemente tu non puoi concepire. Fra l'altro su Cinderella Man non nego che alcune cose siano riuscite, gli incontri sono di una certa veridicità, pero' è indubbio che è un film furbo un po' ruffiano con tutti gli ingredienti necessari per piacere. Lo dico io soltanto? Non direi, dai un'occhiata ai vari siti e alle recensioni di chi ne sa piu' di me, quelli che sicuramente per te saranno "critici di cinema in pensione", e non mi pare proprio che si esaltino, anzi direi che il film di Howard è stato piuttosto bastonato dagli "esperti". Se poi per te questa gente, i Morandini, i Ghezzi e compagnia sono degli idioti, affari tuoi, ma non rompere le p.... per niente. A te è piaciuto? Ok sii felice, e fatti una canna con Steven o magari (se sei un uomo) una sco.pa.ta con la figlia, meglio ancora
tyler  23/09/2005 14:30:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che caz.zo di bisogno hai di citare sempre qualcuno?questo lo ha detto tizio o lo ha detto caio....me ne sbatto di quello che pensano e dicono quelli che percepiscono fior di quattrini per sparare stron.zate fatte passare per "pareri esperti",ma tu un'idea delle cose ce l'hai o ti devi sempre rifare a qualche celebre frase altrui?
Su una cosa però hai ragione,Million dollar baby rappresenta certamente un atto di coraggio,il coraggio che ci vuole per stare li a vederlo....un film triste all'inverosimile solo per il gusto di esserlo,dove tutte le situazioni sono forzate e spesso prive di cognizione di causa e non mi venire a dire che non è un film ruffiano,come no????!!!??
Possibile che l'umanità si riconosca soltanto nelle tragedie?e se così fosse,va bene comunque,ma per favore non esaltiamoci per questa cosa....che appartengo ad una categoria rara lo sò,ma grazie per avermelo ricordato...fa sempre bene sentire dei COMPLIMENTI....ciao ciao
nextam  24/09/2005 00:27:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ragazzi dai stemperiamo i toni. parliamo di cinema e ognuno dica la sua. Hai ragione, Million Dollar Baby ha vinto l'oscar solo perche' l'anno prima Eastwood l'avrebbe di certo meritato con Mystic River: ma c'era Il Signore degli anelli e non se lo e' beccato. Ma e' un film appena sopra la mediocrita', tra le altre cose per niente originale. Pero' si sa le case cinematografiche hanno il loro peso. Neverland era superiore. D'accordo con te Kowa quando parli di retorica nel cinema americano. ma la scuola di regia americana e' un'altra cosa.
francescot  09/10/2005 02:24:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
pienamente d'accordo con tyler riguardo million dollar..avrebbero dovuto chiamarlo "la passione di clint"..primo tempo sulla boxe e secondotempo di pura agonia,sofferenza..poi ancora agonia,disperazione..il tutto per muovere il pubblico a simpatia e compassione.. in effetti ti entra nel cuore..per la violenza esagerata ed iperbolica che mostra..anche una coltellata ti entra ne cuore però..
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  24/09/2005 01:15:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai ragione, temo di aver peccato di ... superbia, e me ne scuso, Non dovevo certo risponderti così, pero' guarda che se finisco per masturbarmi di citazioni come dici tu, alla fine quello che ho visto del film l'ho detto l'ho pensato io e mi sembra che certe cose siano evidenti. Non si puo' fare poesia sulla miseria, perchè dannazione chi la vive saprà bene che c'è solo una gran voglia di spararsi sulla testa... l'integrità morale di Crowe, ma dai, è moooolto americana, chi è peggio un bambino povero che ruba un salame o un miserabile commesso che se lo fa restituire? Per questo citavo Borzage che ti invito a conoscere magari comprando un paio di suoi vecchi film (costano pochissimo): lui non reprimeva la disperazione il malessere sociale e raccontava anche l'amore e il romanticismo senza bisogno di edulcorare lo script Senza rancore, dai, è solo un film
tyler  24/09/2005 19:05:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
D'accordo per l'esagerato buonismo,ma è anche vero che pur volendo incarnare i cosiddetti valori americani egli era pur sempre un immigrato irlandese se non vado errato...comunque grazie per il consiglio riguardo a Borzage,vedrò di trovare qualcosa,hai pure qualche titolo da darmi?grazie anticipatamente e assolutamente tutto a posto per quanto riguarda le scintille di prima :-))
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  24/09/2005 21:00:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di Borzage ti consiglio "e adesso pover'uomo?" del 1934, "I ragazzi della via Paal", "La grande citta'" del 1937, "La luna sorge", del 1933 - Ma c'è anche un certo G. Stevens ("Primo amore") e poi Preston Surges ("I dimenticati") etc etc... Beh riconosco che F. Capra è passato da queste parti, ma rimango sempre dell'idea che non si possa liricizzare ogni cosa: i tempi sono cambiati, non so dire se in meglio o in peggio (Tornatore in italia lo fa spesso, per questo pur riconoscendogli una grande capacità tecnica non mi esalta) Puo' darsi che abbiamo un diverso modo di vedere le cose, tutto qua: per me il miglior film di Howard è A beautiful mind, che pure era tutt'altro che perfetto Comunque ripeto di "cinderella man" mi è piaciuto il realismo degli incontri, non sono affatto edulcorati come avrei potuto pensare, anche se sullo stesso tema "il lottatore" di John Ford (che pure era irlandese d'origine) era meglio
tyler  24/09/2005 22:57:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono estremamente curioso di vedere "Il lottatore",ma non credo siano pellicole facili da reperire....ci proverò...comunque grazie
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  27/09/2005 01:06:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rettifico, sono film difficili da reperire... prova (già non è facile) a cercare proprio Anima e corpo del 1947, che un po' lo ricorda
Invia una mail all'autore del commento angel__  24/09/2005 00:58:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
a kovalsky buttate,questo è un gran film! concentra le tue elucubrazioni paranoiche su altre pellicole
Invia una mail all'autore del commento lilly  26/09/2005 11:43:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
scusami tanto ma nn ho capito quale film sei andato a vedere!! come fai a giudicare negativamente un film cosi'!!!!!!!???????????io nn sono propio daccordo,e' un film ke a me ha emozionato,un russel crow esilarante,la storia di un uomo cosi' nn ricordo di averla gia' vista e sentita!!un uomo ke riskiava tutto x la sua famiglia,ke ha lottato su un campo di box con una mano fratturata,anke se poi il finale e' stato un po' scontato,io sinceramente mi aspettavo ke sarebbe morto comn ikl campione dei pesi massimi,invece..complimenti al regista,agli attori.....
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  27/09/2005 01:09:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi sembra di aver spiegato fin troppo le mie riserve... potrei sintetizzare il tutto con "non se ne puo' piu' di far poesia anche del degrado, delle difficoltà, della miseria". Il realismo è un'altra cosa. E' forse per questo che film sicuramente eccellenti come "last days" su questo sito vengono presi a pedate
ulisseziu  27/09/2005 01:25:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rischiava tutto per la sua famiglia (e anche sul ring tra l'altro): rocky in particolare "rocky 4 "(il più americano di tutti!!!).
Quello che combatte con una mano fratturata (e qui si va anche piu giù di rocky) è in "bomber" con bud spencer... tanto per dirne due... che non sono neanche "toro scatenato" per intenderci...
francescot  09/10/2005 02:27:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
rocky..mio Dio che film di mer..
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  14/08/2006 11:57:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se qualcuno avesse letto tra le righe del mio commento, capirebbe che non ho affatto stroncato il film, anzi l'ho apprezzato per quello che ha cercato di darmi, inutilmente... diciamo che è un filmone fatto bene per chi apprezza questa scelta stilistica
nextam  19/09/2005 21:05:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
be' se non altro ho capito che prima di lanciare giudizi piu' o meno frettolosi su un film conviene sempre leggere prima il tuo commento. scherzo. pur essendo un tuo assiduo "lettore" stavolta devo dedurre che sei stato un po' troppo severo nella valutazione. rispetto ovviamente la tua analisi sempre puntuale e pertinente. Si, anche la retorica e' americana, verissimo, ma non trovi che la cinematografia in quanto tale e' americana, cosi' come la pizza e' napoletana e la cassata e' siciliana? mi spiego: non ritieni che la scuola di regia americana e' quella che trae il meglio dagli attori e che meglio sa caricare di tensione emotiva un film? ok pietoso, patetico, mielosi i personaggi, i dialoghi, la sceneggiatura. Ma diamo a un regista italiano dell'ultim'ora (a tua scelta) lo stesso soggetto, gli stessi soldi e gli stessi attori, vediamo cosa sa fare. Non voglio aprire un'altra polemica ma convieni che registucoli italiani con soggetti di grossissima levatura, con storie senz'altro piu' intense e struggenti di un pugile americano, hanno fatto piangere, ovvero "ridere"? Per non parlare del parco attori, vergognoso e chiudo qui. De Sica (padre) e Rossellini non ci sono piu', caro amico mio, e neache Sergio Leone. Questi erano "mostri sacri" del cinema. E per parafrasare una canzone di qualche decennio fa "...tutto il resto e' noia ". saluti.
robmazza  20/09/2005 11:45:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
concordo pienamente con te...
TIGER FRANK  20/09/2005 12:20:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Luke come ti dissi gia'dal trailer avevo subodorato qualcosa del genere...il tuo commento mi ha convinto per la giusta decisione e cioe' che lo vedro' su canale 5!
e sai quanto io ami la boxe...
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  20/09/2005 14:16:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh Nextam, non ho detto affatto che sia un brutto film, e non sto lì a sancire paragoni con l'Italia, che della boxe ne ha parlato pochissimo (ricordo giusto il pugile di Rocco e i suoi fratelli di Visconti) Il punto pero' è un'altro: quello che è irritante del film è questa sorta di visione celestiale anche del disagio (i bambini che giocano, la moglie devota, Crowe ammalato di onestà che arriva a restituire la somma chiesta in prestito) per cui l'America di cui parla Howard non è certo quella di Woody Guthrie Leadbelly o Steinbeck ma la stessa che coltiva nell'amor di patria la speranza nel futuro. Non mi possono mettere davanti la solita morale che un americano "puro" ce la fa sempre e comunque, io per esempio ho provato una grande amarezza pensando a quanti avversari nella boxe possono rompersi una mano e non trovare piu' una seconda possibilità. La tensione emotiva del film è tutta negli incontri, perchè quando in una scena tanto insopportabile quanto inutilmente retorica (e qui sottolineo retorica) il protagonista si rialza pensando alla moglie e ai figli che vivono in una topaia, e voglio sperare che sia perchè voglia dar loro un futuro migliore. E' troppo semplicistico mettere tutti nella stessa barca (cfr. il couch che vive in una dimora di lusso ma non ha piu' mobilia) quando Roosevelt e il cosiddetto New Deal hanno cercato di risolvere un disastro economico che ha messo in ginocchio tantissime famiglie, e che per questo è stato l'esempio, nè il primo nè l'ultimo, della fragilità della democrazia americana. Quanto al sentimentalismo sociale, ai vecchi tempi Frank Capra e Borzage riuscivano a dire molto di piu' e con maggior coraggio
francescot  09/10/2005 02:19:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
a me è sembrato che il protagonista abbia restituito la somma del sussidio non tanto per credere nella propria patria, che ha palesemente abbandonato lui e migliaia di altri come lui a loro stessi, ma tanto per destinarla a chi in quel momento ne aveva più bisogno, leggi meno fortuna !! la fortuna di avere pagato finalmente le bollette arretrate..il film non parla di persone che devono sacrificarsi per la propria patria..il film parla di persone che hanno bisogno di un esempio, di qualcuno che riesca a lottare e dia la forza anche a loro! la forza di reagire laddove lo stato non esiste!!
wuwazz  19/09/2005 11:29:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
d'accordissimo
mies  20/09/2005 14:03:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ok, posso condividere il giudizio sul contenuto del film. Anzi, il mio antiamericanismo potrebbe anche andare oltre. Purtroppo a me interessa molto il linguaggio con il quale è "girato" un film. Preferisco la forma all'essenza. Altrimenti dovrei parlare di sceneggiatura e bla bla bla......
Ron Howard è un grande regista, e conferma di parlare un unico linguaggio.
Cinema è estetica, immagini, arti visive.....
Diversamente leggiamoci i libri e ci soffermiamo sui contenuti.

TIGER FRANK  21/09/2005 00:33:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nextam?Mi piace...
Ron Howard e' un regista bravino che si alliscia il pubblico per una questione di danaro evidentemente.Da qui si evince che l'unico linguaggio(di cui parla l'amico/a Mies )e' il linguaggio dei soldi ,quello degli incassi da grosse produzioni hollywodiane quali questo film appartiene.Sa cosa dire agli americani e sa come dirlo e D.io ne scampi a buttare mer.da sui punti fissi della morale americana!Ma io sfuggo solo da una cosa nella vita:dalla retorica!Di qualsiasi forma essa sia!E' una missione la mia.E poi non e' colpa mia se e' l'unica cosa a cui sono allergico.So allergico che ce posso fa'?
E poi l'ultima parte del commento sarebbe da lasciare senza commento...Il fatto che il cinema sia solo estetica,immagini arti visive oddio c'ho il rigurgito!
Karloski per favore pensaci tu!
TIGER FRANK  21/09/2005 00:38:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Chiedo scusa ho equivocato sul mio nome pensavo fosse un nome affibbiatomi in risposta al fatto che m'invento spesso i nomi !