Ragazza con ciclo abbondante attraversa il deserto con uno zombi alle calcagna. Anche un'idea stuzzicante se sviluppata a capocchia diventa insignificante e insipida. Ed è proprio lo sviluppo capocchionesco a rendere IT STAINS THE SANDS RED un prodotto stereotipato, nonostante il tentativo di variazione del tema classico zombesco, pieno di stupidaggini e caratterizzazioni superficiali. Anche chiudendo un occhio sulle scempiaggini che si intervallano sullo schermo, non si può avere un'opinione positiva dopo il colpo di scena dello zombi zavorrato che rimane "affascinato" e obbediente. In quel momento il film perde totalmente di significato e anche a voler trovare espedienti psicologici (sindrome di Stoccolma deviata, transfert materno o pietà umana) non si rimane coinvolti abbastanza da premiarlo con un voto sufficiente. Se poi si è pignolissimi come il sottoscritto allora è proprio impossibile. Parte centrale ripetitiva e finale aperto ma insulso. Infine, un appello ai registi che vogliono girare un horror: per favore, non mettete troppe fesserie, fate le cose con criterio e soprattutto non rompeteci i maroni con la scusa del budget limitato. Grazie.