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CINQUE PEZZI FACILI regia di Bob Rafelson

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JOKER1926     6½ / 10  24/12/2012 19:32:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Cinque pezzi facili" è un esempio di film girato secondo i dettami del genere "on the road"; la pellicola della regia di Bob Rafelson nella sua prima parte, per l'appunto, si muove sui binari caratteristici delle strade coi suoi tipici protagonisti. Nella seconda parte il tutto diventa più cupo e la drammaticità e la durezza sembrano prendere il sopravvento.

"Cinque pezzi facili" vive in un sistema di pregi e di irrimediabili limiti; questi ultimi fanno capo, ad esempio, ad un ritmo troppo altalenante, spesso lento e poco energico, che denota una monotonia frequente.
Ciò che appare emergere positivamente, in modo nettissimo, è la prova del munifico Jack Nicholson nei panni dell'ex pianista divenuto, oramai, un vagabondo. Sarà proprio questo ultimo a far convergere su se stesso varie donne; è questa dunque la parte più allettante della narrazione, ovvero gli incontri, gli scontri e i confronti che Robert intraprende con più persone, si tratta di dialoghi veri e bruschi.
Per il resto "Cinque pezzi facili" è, metaforicamente parlando, una bilancia che pesa simultaneamente dramma e libertà; in perenne contrasto la libertà dell'individuo con l'omologazione della società. Il film è anche una degna panoramica sul mondo sociale che cambia, la regia di Rafelson non vuole criticare nessun stile di vita ma si limita a riportare ciò che si verifica fino ad un finale incredibile, e nonostante tutto, inaspettato, quasi imprevedibile. E' proprio questo finale insomma a portare maggiori positività al film offrendo una maggiore coerenza circa la tenuta comportamentale e lo stile del suo protagonista, epicentro di ogni pensiero de "Cinque pezzi facili".