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LA BESTIA NEL CUORE regia di Cristina Comencini

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     5 / 10  09/09/2005 01:58:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi fa ridere pensare all'ironia della regista quando prende di mira la fiction tv più deleteria costringendo Franco (Alessio Boni) a battute improbabili per "campare" e un regista di velleità Sofocliane-teatrali alla parodia di se stesso. Mi fa ridere pensarlo, perchè tutto il suo film è una fiction: confezionata splendidamente, recitata benissimo, che alterna commedia e dramma, che regge (bene) su una Mezzogiorno meno sbaragliata della povera Buy con Faenza ("I giorni dell'abbandono"), con quel personaggio così divertente e tenero come quello dell'amica-collega cinquantenne (Angela Finocchiaro, bentornata!), a cui lo spettatore stupidamente moralista vorrebbe negare un bacio saffico e gira la faccia disgustato (quanti dvd lesbici hanno affittato gli stessi nella loro vita?). E con ammirazione o fastidio, dipende, scopro di non sopportare la bravura di Lo Cascio con quella faccia pulita-pulita e l'aria da primo della classe che a me personalmente guasta un po'. Ma perchè giudicare? La confezione è eccellente, proprio come una vera fiction, ci metti dentro il suo best-seller (o quello di Maria Venturi chissà) e altre cose ancora, la posta del cuore di Natalia Aspesi su Repubblica e quella di Donna Moderna, un po' di Grandhotel, una caterva di banalita' da soap-opera televisiva, e il gioco è fatto. Purtroppo questa è ormai la nostra Cultura e noi dobbiamo rassegnarcene. Piace tanto a mia madre e alle mie amiche che difficilmente a 25 anni leggono Goethe o Hermand Hesse mentre divorano quei libri che vanno tanto negli scaffali dei supermarket, Comencini compresa... La regista è una che se prende la piega giusta ci sa fare: Mobbing era diverso da ogni suo altro film. Era essenziale, sincero, credibile e soprattutto aveva un'unico referente di denuncia. Ora, la storia di Sabina avrebbe dovuto chiudersi dopo il viaggio in America, avremmo avuto un film magari non epocale ma soddisfacente. Il confronto tra lei e Lo Cascio, la ricerca della verità etc. etc. e tutti i ricordi del trauma infantile da un padre pedofilo che abusa dei figli, avrebbe portato chissà a un nuovo confronto con se stessa o magari alla perdita definitiva. Non mi importa, perchè non è detto che ad ogni costo una storia debba concludersi con un punto proprio come questo (.) Purtroppo no: come Muccino insegna gli ingredienti per una pozione magica devono esserci tutti: ci si deve commuovere, indignare, si empatizza o solidarizza, diventa tutto come "chi l'ha visto?", il "morboso" è servito. Non è nemmeno necessario operare per confessioni, meglio abusare (abusare sì) dei gesti e degli sguardi, invece tutto ci viene espressamente svelato. Così come "la famiglia che nasconde e occulta ma rimane pur sempre una famiglia" (sic), visto che la tematica della famiglia ricorre ossessivamente nella regista fin dai tempi degli esordi. Franco che è uomo attento e premuroso quando cerca la moglie sembra una scheggia impazzita, sembra un fuori-programma. La sequenza in un treno-fantasma è imbarazzante. Gli attori, le attrici comunicano efficacemente i loro ruoli, ma soltanto nel caso della Finocchiaro (Maria) ed Emilia (un'avvincente Stefania Rocca nei panni di una lesbica affetta da cecita') i personaggi superano l'impatto con la superficie da schermo televisivo. Piu' efficace, e meno ecumenico, l'episodio dei doppiaggi all'inizio del film, un'omaggio quantomeno "sentito" (torna in mente De Palma) alla serietà indiscussa di questi professionisti.
Insomma, il punto è questo: il film è "bellissimo" e tante menate non servono,se la nostra cultura è questa, allora va benissimo il Caso Comencini e tutto il rutilante contorno di melodramma nazional-popolare. Ma non venitemi a dire che il cinema italiano è "solo" questo
checca  14/09/2005 22:18:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
kovalsky pero non confondere i registi..mobbing non è suo...
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  18/09/2005 18:56:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Davvero??? Io ero sicuro di sì ma guarda un po'
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  18/09/2005 19:01:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho controllato... hai sbagliato tu, Mobbing è proprio della Comencini fra l'altro è forse il suo miglior film
pier91  07/04/2011 14:23:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
arrivo tardi (di 6 anni) però il film Mobbing è della sorella Francesca!
Invia una mail all'autore del commento Axel  29/08/2006 22:40:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Assolutamente d'accordo con il tuo commento. Questa è ciò che si fa passare per "cultura" in Italia oggi. Tuttavia ero in compagnia di una bella ragazza e devo dire che mi sono divertito! Prova a vedere Festen in compagnia (esperienza personale purtroppo....), e proverai sensazioni contrastanti: adorazione per quello che stanno proiettando e voglia di sprofondare per empatia con chi ti accompagna...
serenella  09/09/2005 09:40:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
perchè dire la fine dei film... PERCHè!!!!!!!!!?????????
ALLORA DITELO CHE I COMMENTI VANNO LETTI DOPO, UNO SI ADEGUA E NON LI LEGGE PIù!!

Invia una mail all'autore del commento kowalsky  09/09/2005 10:36:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Perchè secondo te l'ho fatto? Beh allora me ne scuso... dovevo tenermi sul vago
giacinta87  09/09/2005 12:20:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma questo film merita o non merita di essere visto? sono stanca di andare al cinema e rimanere delusa!
martina74  09/09/2005 12:22:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non mi sembra abbia svelato il finale... io ho letto solo il libro e kow non rivela poi più di tanto.
Per inciso, come ho già scritto sul forum, il romanzo è un best seller ma non merita troppa attenzione: benchè scritto con un bello stile, è la solita storia intimista italiana.
martina74  09/09/2005 12:22:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E poi non è troppo autocelebrativo dirigere un film tratto da un proprio libro?
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  09/09/2005 13:43:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì che lo è... gtazie Martina... Comunque la mia non era una stroncatura, anzi devo ammettere che avrei potuto benissimo scrivere un 7 ma non è nelle mie corde, ecco... Devo riconoscere anzi che la figura del padre è resa con misura e non è affatto morbosa... il guaio è che occorreva smussare gli angoli, mentre qui c'è tanta (troppa) carne al fuoco, proprio come una fiction ... Il film lo consiglio a tutti/e perchè è girato bene, ma non amo il modo in cui è stato realizzato... tutto qui
maremare  28/09/2005 23:42:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ottimo commento, che condivido
Invia una mail all'autore del commento Funeralopolis  13/09/2005 14:03:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il film non l'ho visto, ma questa recensione "ha reso bene l'idea".