Manticora 8 / 10 12/05/2017 12:35:13 » Rispondi C'era il rischio di un opera kitch, priva di spessore, e a tratti troppo scontata, invece Guy Ritchie ha fatto l'ennesimo miracolo. Dopo Sherlock Holmes prende un altra ICONA inglese, King Arthur e ne ridefinisce anima e corpo, trasformandola in un epica storia fantasy cupa e magica. L'inizio colpisce veramente nel segno, in una scena dalla grande potenza visiva e sonora
in cui assistiamo alla potenza evocativa della magia del mago Mordred, stregone tanto potente da creare tre archetipi giganteschi a forma di elefanti, temibili fortezze viventi cariche di soldati celti, pronti ad assaltare Camelot.
Ovviamente l'entrata in scena di Uther Pendragon interpretato da un convincente Eric Bana porta lo scontro ad un altro livello perchè lui ha IL POTERE DELLA SPADA. In una scena epica e magica in cui FINALMENTE viene mostrato cos'è veramente EXALIBUR.
il bello è che il potere di Mordred non può niente contro quello della spada, così lo stregone fugge, abbandonando la magia che manteneva in azione gli archetipi a forma di elefanti, che si autodistruggono.
La storia si sposta sul tradimento di Vortiger, un Jude Law in stato di grazia, che tradisce Uther, ma soprattutto
svela di aver studiato la magia, tanto da sacrificare sua moglie, per pagare il prezzo con cui può trasformare il suo corpo in quello di un demone sovraumano
E qui c'è una svolta notevole, che rende il personaggio di Vortigen qualcosa di più di un semplice "cattivo"il quale
uccidendo Uther e la moglie lascia in vita solo il figlioletto Arthur, ma soprattutto non riesce ad impadronirsi della spada
In un ottimo climax di montaggio e narrazione non lineare Ritchie che firma anche la sceneggiatura costruisce la storia reinventandola, Arthur viene cresciuto in un bordello, in cui si destreggia, costruendo con il tempo la sua gang di strada. L'ottimo montaggio ci fà attraversare la gioventù del nostro, fino a che non compare nei panni di Charlie Hunnam, volto che incarna perfettamente il primo Arthur, quello cafone e sprezzante. Il film ha un ritmo sostenuto, che viene valorizzato dagli attori, e in cui i comprimari hanno un importanza FONDAMENTALE. da Astrid Berges-Frisbey, maga oscura e anonima, che però si rivelerà di importanza assoluta, a Djimon Housou, alias Bedivere, un moro rimasto celato, dopo che Uther è stato ucciso. Poi Aidan Gillen, alias Ditocorto, alias qui Grasso d'oca, ottimo arciere e sicario. Tutti (o quasi) hanno un soprannome, dalle guardie ai bravi che scorrazzano per Londinium. L'estetica del film è ottima, con una resa visiva di armi ed armature che denota cura nel dettaglio. Una cosa che un pò spezza il ritmo è la durata, forse LEGGERMENTE troppo lunga. Ma è anche vero che la storia ha un respiro ampio, e il confronto con Vortigern arriverà solo alla fine. Prima Arthur affronterà i suoi demoni, il peso della spada, che ad un certo punto rifiuta
il legittimo re, ovvero l'unico che può impugnare exalibur e controllarne il temibile potere, che si rivelerà DEVASTANTE, nella scena della scuola, in cui annienterà da solo un centinaio di maschere nere.
In tutto questo la musica è parte FONDAMENTALE,una score strumentale, che accompagna la vicenda con ballate celtiche, oltre a un paio di pezzi vocali perfetti, composti per l'occasione.
"vieni nipote giochiamo un pò tra noi" Per affrontare Arthur lo zio
cederà ancora una volta ai poteri oscuri, derivanti dal sacrificio questa volta della figlia, tutto per mantenere il potere, e trasmutarsi ancora una volta in un demone armato di falce.
Infine tutto ciò che deve essere sarà, exalibur, i maghi, i vichinghi, Camelot, la tavola rotonda, i cavalieri, tutto diverrà leggenda, non male per un fantasy da 175 milioni di dollari(gestiti benissimo) in cui ancora una volta Ritchie mostra di sapersi destreggiare benissimo! "Ti sei creato il boia da solo, perchè uccidendo mio padre, tu hai creato me!"