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LADY SNOWBLOOD regia di Toshiya Fujita

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     9 / 10  22/07/2010 14:59:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E’ facilmente appurabile che Tarantino questo film l’abbia apprezzato non poco,le analogie con le vicissitudini della sua Sposa in “Kill Bill” sono infatti numerose ed evidenti.Non è certo condannabile la venerazione dell’autore americano,anzi,è più che comprensibile,vista la straordinaria qualità dell’opera.
Il punto di partenza è semplice,con una ragazza educata a combattere al fine di sterminare gli aguzzini dei suoi familiari.Consacrata alla vendetta sin dalla sua nascita è frutto non di un connubio d’amore, ma di un rapporto fugace cui si è prestata la madre,condannata all’ergastolo e ormai morente, determinata comunque a concludere il suo percorso di rivalsa.
Fujita rende immediatamente una dimensione tragica dai toni tipicamente orientali,in cui le angherie sono da cancellare al costo di qualsiasi sacrificio,per quanto questo possa essere fonte di ulteriori umiliazioni e dolore.
La bambina degli inferi,così soprannominata per il destino violento impostole e per le qualità combattive è un personaggio che lascia il segno,interpretato dall’energica Meiko Kaji,non è una semplice macchina da guerra,ma anche una ragazza come tante,tormentata dall’insicurezza di non poter condurre una vita normale al termine del compito cui è stata assegnata.Nonostante un addestramento mirato ad eliminare ogni emozione in lei i sentimenti affiorano,rendendola distante dal solito eroe tutto d’un pezzo rassegnato alla propria missione.
Il film è suddiviso in quattro capitoli,tutti impreziositi da una tecnica registica e uno stile figurativo molto moderno(il film è del ’73),grande cura viene posta nella messa in scena,dai kimono molto raffinati della protagonista all’utilizzo di colori sgargianti, tra cui dominano il bianco (della neve) e il rosso (del sangue),ad una colonna sonora trascinante e una buona dose di violenza,mai gratuita ma esplicita all'occorrenza,con amputazioni e i celebri geyser di sangue ad imbrattare ogni dove.Fujita ha il grande merito di valorizzare un personaggio femminile in un ruolo estremo, rivelandosi autore aperto alla sperimentazione seppur nel rispetto di temi cari a certo cinema orientale.
ROBZOMBIE81  22/07/2010 20:19:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Tyler bel commento come sempre,dire che Tarantino ha apprezzato questo film è un eufemismo,la venerazione è sacrosanta ma molte cose riprese sono un colpo basso di non poca violenza,fuori dal confine della citazione..

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  22/07/2010 23:41:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' un piacere risentirti...che fine avevi fatto?

Già...molte cose sono riproposte praticamente allo stesso modo,avevo comunque già letto il tuo commento "polemico" ;)
io però non ho trovato poi così grave la maniera in cui Tarantino le ha riproposte,a mio avviso le ha rivisitate a suo modo,per quanto poi il succo sia quello...

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ROBZOMBIE81  27/07/2010 13:01:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono in una fase di pigrizia cinematografica e filmscuppiana ma mi riprenderò presto:-),cmq rimango dell'idea che abbia esagerato con le "citazioni" e che sia andato un pò troppo oltre,inoltre è incredibile che un capolavoro cosi sia praticamente sconosciuto e forse è proprio per questo che si è ispirato cosi tanto perchè sapeva che molte poche persone l'avrebbero visto,o no?ciao Tyler ci si sente prossimamente!
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  27/07/2010 14:22:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh,ogni ipotesi è buona,può darsi che sia come dici tu...
cerchiamo di diffonderlo noi vista la sua rarità,io ho inserito sulla mia pagina di FaceBook il trailer con bonaria "tirata d'orecchi" a Quentin...:)

Beh,spero di risentirti quanto prima...buon ozio!;)