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ACQUA DI MARZO regia di Ciro De Caro

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Invia una mail all'autore del commento cupido78     5½ / 10  23/04/2017 12:52:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
quasi sufficiente. Un film che stenta a trovare una distribuzione per un semplice motivo: non è un film fatto. La fotografia digitale e l'audio saltano subito all'occhio e all'orecchio, ma diciamo che rientra nello stile del regista e nella semplicità produttiva che collima necessariamente con la libertà di espressione. I problemi iniziano con i troppo frequenti stacchi sull'asse che tanto ricordano Harry a pezzi di Allen con la differenza che il maestro americano li usa con dovizia per enfatizzare l'atteggiamento nevrotico del protagonista dei suoi film(lui stesso) mentre Ciro De Caro lo utilizza per tenere i take migliori nell'inquadratura. Ma c'è altro. A momenti di buon acting si alternano sequenze che sembrano prove fra attori, in parole povere, ci sono tante scene recitate con piani a due a dir poco imbarazzanti per lo spettatore. Il protagonista regge pochissimo fino a sparire dietro prestazioni notevoli come quella del padre (un superlativo Di Pinto) e del prete, un non attore professionista che dà lezioni a tutti.
La metà dei dialoghi sono didascalici, puerili...che enfatizzano la recita degli attori. Non mancano momenti di interesse, forse troppo pensati per la penna e poco per l'azione, i dialoghi.
L'insistenza sui problemi degli attori, complice la sceneggiatice-attrice, sa veramente di stantìo, vecchio. Si c'è qualcosa di vecchio in questo film, pesante.
Nota finale; c'è del Troisi nell'ispirazione, ma manca l'anima di Troisi e le attrici che in questo film, al confronto con una Neri o una De Sio, proprio non esistono