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IL PERMESSO - 48 ORE FUORI regia di Claudio Amendola

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The Gaunt     6½ / 10  28/08/2017 14:55:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dalla commedia di La mossa del pinguino alle sfumature noir de Il permesso, il cinema di Amendola si basa molto sui personaggi. Anche in questo caso, come nel precedente film ci sono quattro personaggi che riprendono contatto con il mondo esterno per 48 ore. Chiusi per diverso tempo, chi più chi meno, dentro il perimetro carcerario, le 48 ore presentano per tutti loro il riannodare i fili con il passato e fare il punto della situazione, fra chiarimenti, voglia di riscatto o di redenzione.
Se il personaggio di Argentero è ben inquadrato dal punto di vista fisico, non altrettanto dal punto di vista psicologico, forse bloccato da un'impostazione già predefinita fin dalle prime batture ad un percorso verso il martirio. I due giovani nella pellicola rappresentano la speranza per futuro, fare ammenda dei propri errori e non ricadere in basso, che ne simboleggia il riscatto, mentre Amendola è il sacrificio nei confronti della propria famiglia.
L'intreccio delle storie non è particolarmente originale, ma è equilibrato ed ogni segmento ha il suo giusto spazio. Forse è proprio quel qualcosa di particolare che manca a questo film, però il racconto è onesto e sincero e la fattura complessiva più che dignitosa.