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GHOST IN THE SHELL (2017) regia di Rupert Sanders

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Arkantos     6½ / 10  04/05/2017 10:38:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oh, ho veramente tante cose da dire riguardo la giornata in cui l'ho visto (CinemaDays, assieme a Oltre le nuvole).
Prima di tutto, ho una nuova connessione!!! Fi.ga, pure un mega?! Che sogno!! Sì, lo so, è meglio la fibra (e sono raggiunto da due armadietti più alcuni provider), ma provate a convincere voi un tecnico pigro che sta a trastullarsi la cricca dei piedi!
Poi, per decorare la mia giornata, arrivano pure tossici in autobus col coltello dalla parte del manico, le vie del centro di Bologna con delle pozze schifose grandi quanto il Ladoga e pure un imprevisto che mi ha costretto a passeggiare per una provinciale col rischio di essere travolto da macchine che andavano a 80 orari… Comunque, torniamo al film.

ATTENZIONE SPOILER!!!

Ooooh, finalmente! Su questo film ho sentito peste e corna tra "wh!tewash!ng!!!1!" e "NoN è FeDeLe!", su quest'ultima vorrei dire che l'intenzione di questo film non è la fedeltà assoluta, ma essere un antipasto per coloro che di Ghost in the Shell non conoscono manco il titolo (o che magari non hanno avuto l'opportunità di guardare gli originali per varie cause): pure il live-action della Corazzata Spaziale Yamato contiene parecchie divergenze, specie nei nemici. Se il film riesce a presentare decentemente gli ingredienti base può essere senza dubbio un discreto inizio per i novizi.
A proposito, ho sentito una bestemmia gigantesca in sala… No, nulla che riguardi il divino, vi riporto il dialogo:

Ragazza che non conosce il film = Di cosa parla?
Ragazzo "molto preparato" = Eh, è quello con la donna androide!

Androide?! ANDROIDE?!?! PORCA BOIA E' UN CYBORG!!! Chi è fan della saga deve saperla la differenza tra i due!
Comunque, com'è il film? Dipende dai punti di vista.

SPETTATORE "IGNORANTE"
Visivamente è a dir poco magnifico, non solo per gli effetti speciali a dir poco ottimi, ma anche per la ricostruzione della città e delle tecnologie (tant'è che sentivo una ragazza gridare "O MIO DI.O!" quando il film mostra le tipiche lenti di Batou), ma anche nella resa delle scene, su cui spiccano quelle che citano i film di Oshii che, nonostante siano praticamente uguali a quelle dei prodotti originali, sono inserite bene, non paiono dei copia-incolla appoggiati sul resto del film (a differenza invece di alcune citazioni che dirò nell'altro punto di vista) grazie allo stile omogeneo. Il cast nel complesso funziona e fa il suo dovere, su cui spicca Aramaki interpretato da Kitano. Inoltre si prende anche l'iniziativa di approfondire un tema poco trattato nella saga (solo il primo film e qualche puntata di SAC, se non ricordo male), relativo ai ricordi fittizi che vengono inseriti nei cyborg per dargli una motivazione. Certo, se qualcuno volesse iniziare Ghost In The Shell gli consiglierei di partire almeno dai due SAC o dai film di Oshii, però questo film ci può stare perché RISPETTA Ghost In The Shell: come dirò nell'altro paragrafo, ha tante divergenze e preferisce alla grande le scene action, però riesce nell'intento di mantenere i contenuti basilari come le riflessioni sul tema già citato, mantiene i caratteri base dei personaggi (tranne Kuze che è un mezzo pasticcio di cui parlerò dopo) e con qualche idea visiva interessante, sicuramente potrei dare 6,5, che è il voto che darò, dato che il film è più destinato a questo tipo di pubblico.

SPETTATORE "MOLTO PREPARATO"
Sono riuscito a vedere solo i due film e i due SAC, il resto lo vedrò a tempo debito; fatto sta che il film ha tantissime citazioni: a partire dal nome Hideo Kuze, alle ginoidi che danno lo stesso messaggio di quelle presenti in Innocence fino a gran parte delle scene del primo film… A proposito, quando Motoko riesce a distruggere il carro-ragno staccandosi un braccio la sala sboccò in una sonora risata a causa di una persona che disse…
"Eeh la Mado.nna, lè sé mozzato il brazzo!"
Per fortuna il bacio lesbo non è stata messo: a cosa serviva? Ah, giusto per far rumore!
Comunque, se da un lato il film è apprezzabile per le citazioni, alle volte esse sono talmente numerose tali da rallentare un po' la narrazione, ma non è un difetto preoccupante.
Come ho detto prima, i caratteri base dei personaggi sono rispettati: da una Motoko al tempo stesso forte fuori e fragile dentro, a un Batou molto umano che spesso dice battute (rimandante al Batou di SAC) fino a un Aramaki particolarmente furbo e astuto, però gli altri membri della Sezione 9 quasi non esistono (a proposito, dov'era Ishikawa?), il ministro Cutter è veramente troppo piatto, imparagonabile rispetto, ad esempio, a Goda (che chiamo simpaticamente Due Facce), mentre Kuze è un po' un minestrone formato dal Burattinaio (vedasi la scena dopo il carro-ragno e il codice 2571, anche se nei film era 2501) e il Kuze di SAC (il forte legame con Motoko) e sinceramente mi ha detto assai poco.
Come ho detto prima, il film cerca di trattare il tema dei ricordi fittizi sui cyborg, ma non aspettatevi spiegoni lunghissimi sul tema, massimo si soffermerà su esso per qualche scena o poco più; non è trattato male, è solo trattato molto più superficialmente rispetto a ciò che fanno gli altri prodotti. Qua il voto dipende da quanto una persona possa accettare le differenze, ma dubito che vada oltre la piena sufficienza.