caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA TARTARUGA ROSSA regia di Michael Dudok de Wit

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Testu     6½ / 10  01/04/2017 21:36:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ormai citare lo studio ghibli è diventato di moda per fare pubblicità ad un prodotto più ricercato del solito, a rischo snobbamento, ma onestamente la cosa, o meglio, l'unica cosa ghibliana del film, sono i granchietti scrocconi, per il resto il cartone è totalmente in stile europeo. Sicuramente lo studio nipponico ha dato una assistenza preziosa sul lato pratico, ma non traspare granchè nell'anima del prodotto.

Il problema della tartaruga rossa, oltre (forse) al suo ritmo posato è che vuole essere autoriale un po a tutti i costi, dalla colonna sonora, ai sogni /allucinazioni fuori contesto, alla mancanza del doppiaggio, fino ad una trama vera e propria, che altro non si può riassumere se non "il ciclo della vita". La regia non spiega niente, ne il passato, ne l'elemento magico, ne l'accanimento iniziale sulla zattera, ne come il naufrago faccia quello che faccia senza esperienza e senza strumenti. La prima mezzora poi il parziale protagonista si comporta in modo poco verosimile, giusto per occupare il tempo in modo veloce.

Diciamo che è una visione piacevole, un'alternativa sana e senz'altro un prodotto curato, il punto è che non ha molto da dire, nonostante tutto.