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KONG: SKULL ISLAND regia di Jordan Vogt-Roberts

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  27/03/2017 10:15:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il pregio maggiore di quest'ultima versione dello scimmione più famoso e soprattutto gigantesco del mondo cinematografico sta tutta nel look e nella carica adrenalinica sempre sparata a palla, grazie ad una narrazione dall'incedere sincopato totalmente priva di tempi morti.
Visivamente poi quest'Isola del Teschio è un vero spettacolo, non solo per la presenza di un Kong più gigantesco, incavolato e umanizzato che mai, ma anche per la combinazione con una fauna davvero capace di rubare l'occhio, per quello che resta un b-movie a tutti gli effetti, solo realizzato con parecchi soldoni per nulla gettati alle ortiche.
Sui personaggi urge stendere un velo pietoso: figurine in balia della storia, meri ingranaggi sacrificabili per la glorificazione del vero protagonista e delle creature che gli stanno intorno, come del resto è giusto che sia seppur gli approfondimenti psicologici siano di quanto più leggero si potesse ordire. Tuttavia lo show funziona, a partire dai temibili Strisciateschi con il boss di questi impegnato, come da copione, nella strabiliante battaglia finale. Ad essere sinceri due parole si possono spendere per l'ironia debordante di John C. Reilly, perfetto elemento di una pellicola guidata da mano esperta nell'alleggerimento, e per la follia bellica di Samuel L. Jackson, sorta di incarnazione (forse) dell'interventismo americano a tutti i costi.
Archiviati possibili ma non indispensabili sottotesti ci si può concentrare sulle numerose citazioni ("Apocalypse Now" in primis) affiancate da una fantastica colonna sonora (Black Sabbath, David Bowie, Stooges, ecc...) e da un impianto scenico e scenografico piacevolmente vintage (siamo nel '73 e gli U.s.a. stanno ritirando le truppe dal Viet Nam). Si dimentica in fretta ma risulta coinvolgente, leggero e divertente come un pop-corn movie dovrebbe sempre essere.