tylerdurden73 7½ / 10 15/11/2017 10:26:58 » Rispondi Finalmente un film targato Marvel immerso in un mondo dai temi e dall'impatto visivo molto adulto, con Wolverine, per la seconda volta diretto da James Mangold, ormai supereroe decaduto, imboscato da qualche parte nel Texas dove sbarca il lunario facendo lo chauffeur e occupandosi dell'anziano Professor X ormai sempre più vittima di crisi incontrollabili. Se la storia non racconta nulla di particolarmente innovativo e gli antagonisti nel complesso lasciano poco, a fare la differenza è la descrizione attenta del personaggio principale, cupo e triste, ormai invecchiato e quasi incapace di sfruttare i noti poteri autorigeneranti. Più che un essere superiore un semplicissimo uomo, non più una figura da comics con problemi dettati in primis dalla propria identità e dal ruolo sociale, ma piuttosto un'icona iraconda ormai sul viale del tramonto. La morte aleggia pesantemente in "Logan", compagna di un terzetto rappresentativo a livello generazionale per gli X-Men ma non solo. La novità è dichiarata fin dalla riscrittura di Wolverine stesso, senza necessariamente negare il passato più volte ricordato in maniera soft, lasciando così totale fruibilità anche ai neofiti. A dare un'impronta matura è anche la notevole dose di violenza inusuale per un prodotto simile, tra teste e arti mozzati le scene action vivono su coreografie brutali mentre Mangold si affida con fare nostalgico a certe parabole western, genere omaggiato non a caso e non solo a livello di ambientazione. Molto bravo Hugh Jackman in un ruolo sofferente e fisico tutt'altro che semplice, non proprio convincente la bambina. Stupenda chiusura sulle note di Johnny Cash e la sua "The man comes around".