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IL DIRITTO DI UCCIDERE regia di Nicholas Ray

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steven23     9½ / 10  05/04/2014 20:59:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Piccola parentesi!
"In a lonely place"... prima del film è già il titolo ad essere splendido. Poi ecco quello in italiano: "Il diritto di uccidere". Solo una domanda... perché? Non centra nulla con quello originale e non centra nulla con la pellicola. Per non parlare dell'altro titolo: "Paura senza perchè". Se possibile ancor più stupido del primo.

Presenti SPOILER

Chiusa la parentesi passiamo al film. In una sola parola direi eccezionale, così come sublime risulta la coppia protagonista.
Il film è eccezionale per svariati motivi, non ultimo la capacità del regista di abbracciare e alternare vari generi durante lo svolgimento senza, però, regalare alcun passaggio forzato. Il tutto avviene con grande naturalezza. La prima mezz'ora o meglio, fino all'uccisione della guardarobiera, il film sembrerebbe quasi una commedia... i toni dei dialoghi (in particolare con la stessa ragazza) e le musiche sembrano confermarlo. Poi tutto cambia e ci si ritrova catapultati in quello che parrebbe essere un giallo morboso, forse un noir. C'è il presunto assassino, c'è la presunta dark lady. Ma le carte in tavola cambiano ancora quando la caratterizzazione della coppia protagonista diviene più approfondita. I canoni del noir vengono così stravolti e la pellicola assume toni estremamente drammatici alternati da passaggi decisamente più leggeri e, perchè no, romantici... ed è proprio quest'ultima alternanza che ho trovato straordinaria nella sua naturalezza.
Altro punto a favore del film è la regia di Ray la quale, aiutata da una fotografia impeccabile, regala alcune sequenze davvero da manuale. Basti pensare alla similitudine tra due delle scene più intense del film, quella in cui Steele chiede all'amico di emulare l'omicidio con la sua fidanzata e quella in cui tenta di uccidere la sua futura moglie. In entrambe viene data enorme importanza agli occhi di Steele, i quali sembrano persino apparire in maggior risalto rispetto al resto del corpo, quasi a evidenziare la follia che cova dentro l'uomo.
Interessante anche il fatto di utilizzare la violenza quasi come espressione della propria sofferenza interiore e di punirla sul finale con la privazione di quanto più caro Steele avesse.
E il finale è semplicemente meraviglioso!

Ho lasciato per ultimo il cast. Senza dimenticare Smith e Lovejoy, entrambi più che buoni, l'attenzione non può che essere catturata dai due protagonisti. Bogart regala quella che, per quanto mi riguarda, rimane fin'ora la sua migliore interpretazione; le sfaccettature del suo personaggio sono molteplici e tutte rappresentate con estrema maestria: passa dall'essere uomo violento e deviato a dolce e romantico in una maniera assolutamente incredibile, per non parlare della rassegnazione che lo sommerge nel finale. Fantastico!
La Grahame, però, non è da meno. Perfetta nell'apparente dark lady, perfetta nel ruolo di donna innamorata persa e perfetta quando il dubbio che Steele possa essere l'assassino inizia a tormentarla. E pensare che non doveva nemmeno esserci lei, bensì la Bacall, sostituita poi per motivi di mercato. Dubito avrebbe potuto fare di meglio. Tra l'altro essere diretta dal proprio marito mentre si è in procinto di divorziare non fa altro che aumentare ancor di più il valore della sua prova.
Insomma, penso di aver detto tutto ciò che avevo da dire. Film capolavoro. Punto!

"Sono nato quanto mi hai baciato. Sono morto quando mi hai lasciato. Ho vissuto per qualche settimana mentre mi hai amato."
bm_91  06/04/2014 10:03:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono contenta che ti sia piaciuto. :) Per me è uno dei migliori Bogart (siamo ai livelli de Il Grande Sonno e Il Tesoro Della Sierra Madre), riesce a confondere lo spettatore, non sai più se tifare per lui o sospettare di lui.
steven23  06/04/2014 14:58:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In effetti, pur essendo quasi sicuro

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER più di una volta mi è venuto qualche dubbio.
Circa Bogart sì, siamo su quei livelli ma qui a me è piaciuto persino di più... mostra un lato umano più profondo e ben diverso da quello de "Il grande sonno" (l'altro non l'ho ancora visto) e lo fa in maniera incredibile. Poi, va beh... le interpretazioni sono eccellenti in entrambi, la preferenza dipende dai gusti personali. E ho adorato anche la Grahame (ma questo credo si sia capito già dal commento) xD

Sì, comunque avevi ragione sul livello del film... il migliore che abbia visto in questi cinque giorni di film su di lui.
bm_91  06/04/2014 15:48:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho sempre pensato che in Dixon Steele ci fosse molto più del Bogart uomo che del Bogart attore, il temperamento irrascibile e quell'alone di fascino misterioso che celano una profonda solitudine interiore.
Sulla Grahame c'è poco da dire e direi che il tuo commento è azzeccatissimo, non sapevo fosse in competizione con la Bacall per il ruolo, ma sinceramente sono contenta che alla fine sia stata scelta lei. È fenomenale.
bm_91  06/04/2014 15:48:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho sempre pensato che in Dixon Steele ci fosse molto più del Bogart uomo che del Bogart attore, il temperamento irrascibile e quell'alone di fascino misterioso che celano una profonda solitudine interiore.
Sulla Grahame c'è poco da dire e direi che il tuo commento è azzeccatissimo, non sapevo fosse in competizione con la Bacall per il ruolo, ma sinceramente sono contenta che alla fine sia stata scelta lei. È fenomenale.
steven23  06/04/2014 20:12:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai perfettamente ragione su Bogart, mentre sulla Grahame ho saputo solamente perché mi piace informarmi prima e dopo i film sul cast e sul modo in cui è stato scelto.
La Bacall era fortemente voluta dallo stesso Bogey, il che non è poi così strano :) Al tempo, però, era sotto contratto con un'altra casa cinematografica che non ha autorizzato la cessione, così hanno ripiegato sulla Grahame. Con questo sono solo due i suoi film che ho visto, ma che performance in entrambi... l'altro è "Il grande caldo" che, se non conosci o non hai visto, ti consiglierei vivamente.
bm_91  06/04/2014 22:11:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Il Grande Caldo" è uno dei film che ho nella lista dei film da vedere (per altro per ogni film che spunto ne aggiungo dieci, quindi non finirò mai! ). Con la Grahame ho visto anche "La Vita E' Meravigliosa" dove però aveva un ruolo marginale.
steven23  07/04/2014 14:10:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah, allora non sono l'unico a cui la lista, invece che diminuire, continua a aumentare :)

La Grahame quasi la dimenticavo ne "La vita è meravigliosa", hai ragione... la ragazza a cui presta i soldi, giusto!