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VI PRESENTO TONI ERDMANN regia di Maren Ade

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JOKER1926     1 / 10  16/05/2017 02:43:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Vi presento Toni Erdmann" è un lavoro recente firmato Maren Ade. Sviluppato su un plot alquanto convenzionale, il solito rapporto "interrotto" padre/figlia, il film ,cerca di impelagarsi in ardue diramazioni contenutistiche e visive.

La morte dei film medi, oggigiorno, è rappresentata dalla scarsa originalità. "Vi presento Toni Erdmann", invece, opta per una morte atroce. Decide di macellarsi in una amalgama pietosa, così assurda, da risultare , nel suo contesto deviante e deviato, per una strana legge trasversale, invincibile.

Anzitutto il senso di disorientamento che attanaglia la giovane regia è allarmante. Il montaggio, ad esempio, specie in alcune sequenze è un disastro. Scollegata l'immagine dal linguaggio. Difetto lapalissiano.
Da questo disordine post guerra civile serba, emerge pesantemente, una approssimazione e mescolanza di stili , di linee e forme. Insomma, "Vi presento Toni Erdmann" non riesce a far suo un genere. Non ci riesce.
Leggero per essere un dramma, pesante per incarnare la commedia. Grottesco si, ma senza l'apparato scenico giusto (salvo pochissime sequenze).
Analizzando questa macelleria , inoltre, è persino difficile giudicare senza scindere. In pratica, prendendo in questione la sola narrazione, con tutti i suoi assurdi risvolti , ne vien fuori un polpettone pieno di cliché, storia standardizzata, nulla di nuovo sotto il sole. Volendo invece accettare il "solo" significante, la situazione precipita. Accettare solo questo ultimo punto significa dar consenso ad una masturbazione oscena (e personale) di una regia funesta come una tempesta tropicale.
Eccetto un paio di scene ben fatte, resta un deserto asfissiante. Le risate sono quelle isteriche; come il sorriso prima della morte. La resa prima del vuoto. Il vuoto della resa.

"Vi presento Toni Erdmann", al di la di una lentezza non umana, sviluppata intorno ad un ironia mentecatta, è da vedere al Cinema. Solo il collettivo, fatto di un pubblico misto, può rendere mediamente l'idea. Gente che sbotta, gente che abbandona la sala. Sponsor per un suicidio di massa. Nel nome di una catastrofe seconda solo alla sua ombra. Deposito defecale.