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BARRIERE regia di Denzel Washington

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     8 / 10  26/02/2017 19:58:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sforzo immane tradurre in pellicola una piece teatrale con una mole simile di avvicendamenti, 45 minuti dedicati alla sola prima sequenza (in cui si susseguono poco per volta le entrate di tutti i protagonisti), una mitragliata inesauribile di battute, limitata a 3 sole locations (ingresso,salotto-cucina, cortile) e a 6 personaggi (2 coniugi, 2 figli, lo zio Gabe e il netturbino Bono).

Denzel si appropria del personaggio, sembra di sentir suonare un jazzista libero da spartito, aggiunge note, va fuori tempo, gigioneggia allegramente, dialoghi sul (nulla) quotidiano che ricordano il miglior Cassavetes infondendo quel realismo alla misura del tempo teatrale, di sponda sviluppa meravigliosamente tutti i componenti della sua famiglia, dall'artista sfaticato che non vuol ridursi a fare i lavori più umili, al figlio sportivo su cui si abbatte il passato ferito non del tutto sopito del padre, Rose pagherà il frutto del tradimento, la Davis superbamente misurata compensa lo strafare del protagonista. Cinema umano, fieramente afroamericano, meno 'vittima' della supremazia bianca rispetto alle 2 pellicole precedenti, Denzel dà corpo ad un patriarca vecchio stampo, con i suoi innumerevoli pregi ma altrettanti difetti, che poco per volta emergeranno, lo steccato su cui lavora nell'arco del film sono il simbolo di una famiglia sconnessa empaticamente dal patriarca, il quale non lascia libero arbitrio ai propri componenti (idem la firma all'internamento dello zio Gabe) tuttavia la recinzione in chiave matriarcale ha anche lo scopo di compattare la famiglia, tenere uniti i figli e responsabilizzare il marito a prendersi cura della sua prima famiglia. Regia accorta di Denzel, evita i classici campo controcampo, punta sui lunghi carrelli circolari suffragando l'atmosfera famigliare tramite scorci di panoramiche en plein air del proprio cortile di casa, eretto a palcoscenico di tutti gli avvicendamenti del testo.