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BARRIERE regia di Denzel Washington

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The Gaunt     6½ / 10  18/02/2017 21:23:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Valutare un film come Barriere non è affatto facile. Quello di Washington è un lavoro che nella sostanza rimane prigioniero della sua impostazione teatrale soprattutto nella regia che concede molto poco, come poche sono l'escursioni all'esterno delle quattro mura di casa e del cortiletto posteriore, piccole palcoscenici dove si sviluppano e si sviscerano in un profluvio di parole, le vicende ed i caratteri dei personaggi. Fences non parla delle barriere sociali di stampo razziale come si potrebbe immaginare anche se vengono citate e che fanno parte integrante del carattere del protagonista che nel passato le ha subite. Parla delle barriere che si ergono fra i personaggi e soprattutto fra il protagonista Troy e il mondo che gli ruota intorno. Un uomo dalla parlantina facile, apparentemente simpatico ad un primo approccio, ma anche un uomo dal passato travagliato di sogni infranti, tanto da essere affettivamente arido, specialmente nei confronti dei figli a cui si erge come figura castrante, disposta a tarpare sistematicamente le ali per non vedersi superato da essi.
Un pater familias con tutte le caratteristiche negative del termine, che vorrebbe difendere i propri affetti con la costruzione dello steccato ma ne innalza simbolicamente altri e più alti verso quella stessa famiglia che vorrebbe proteggere, ma che tiene prigioniera di un proprio codice morale fatto di doveri e responsabilità però privo di qualsiasi trasporto affettivo, nonchè coinvolto in una relazione extraconiugale. Certamente Washington e la Davies fanno la parte del leone. Ci sono scene emotivamente struggenti impreziosite dalla bravura degli attori, ma come detto prima è un film prigioniero della sua stessa struttura teatrale nella verbosità e nella ridondanza dei dialoghi. Barriere quindi si muove fra il sublime ed il noioso allo stesso tempo.