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TRAINSPOTTING 2 regia di Danny Boyle

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Spotify     6 / 10  14/03/2017 23:10:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sinceramente non si sentiva il particolare bisogno di fare un sequel su dei più famosi film degli anni 90, anzi, secondo me, non andava proprio fatto, perché "Trainspotting" è una di quelle pellicole che devono restare "incontaminate", cioè senza sequel, prequel, reboot ecc...
Tuttavia, sarà per gli attori, tutti bravissimi, sarà che il regista è lo stesso e sarà che un sequel di "Trainspotting" non può far altro che incuriosire, lo sono andato a vedere, speranzoso di assistere ad un T2 più che dignitoso e che rendesse onore al primo film. I risultati non stati esattamente quelli che mi aspettavo però in fin dei conti non è stata un esperienza tremenda.
La trama vede i nostri 4 amatissimi protagonisti rincontrarsi dopo 20 anni. Begbie, Renton, Spud e Sick Boy, dopo gli eventi della prima pellicola, hanno perso ogni contatto e nel 2016 sono ormai uomini adulti, ma nonostante questo, tutti quanti non conducono una vita regolare. Begbie è in prigione, sta scontando una condanna di 25 anni e il suo carattere è quello che tutti noi conosciamo, irascibile e violento. Mark ha vissuto ad Amsterdam in questi 2 decenni ed ora è tornato ad Edimburgo in quanto si è separato dalla moglie e non ha lavoro. Spud è rientrato nel vortice dell'eroina e stavolta sembra davvero impossibile che egli riesca a smettere. Infine Sick Boy, il quale in questo film è chiamato col suo vero nome, Simon, gestisce il vecchio pub di sua zia e contemporaneamente va in giro a fare ricatti ed estorsioni. In più, si fa pesantemente di cocaina. Anche se son passati 20 anni dal tradimento di Renton, Begbie e Sick Boy provano ancora un forte risentimento nei suoi confronti e una volta che Mark ritorna nella sua città natale, Simon vede l'occasione per vendicarsi del suo ex amico. Oltretutto Begbie è riuscito ad evadere di prigione ed, una volta rivistosi con Simon e venuto a sapere che Renton è in città, giura di volerlo ammazzare a tutti i costi. Ricominciano così le rocambolesche avventure dei 4, i quali però, se una volta erano amici, adesso sono tutti uno contro l'altro.
Non saprei come definire l'operazione "T2", se commerciale o nostalgica. Conoscendo il regista, dico la seconda, in quanto Danny Boyle è uno al quale le idee non sono mai mancate. Quindi penso che questa decisione di girare un sequel sul suo film più famoso, sia stata forse dettata dalla volontà di chiudere un ciclo o qualcosa del genere. D'altronde non è casuale che la pellicola sia ambientata esattamente 20 anni dopo gli eventi di "Trainspotting", il che fa presupporre che l'idea era nella mente di Boyle già da un po' di tempo. Una cosa che secondo me rafforza la mia teoria, è come è stato girato il film. Ovviamente non c'è più quella regia particolarissima e grandiosa che aveva caratterizzato l'opera del 1996, però in certi frangenti si torna a respirare quell'atmosfera malsana e depressa che aveva meravigliosamente segnato la pellicola precedente. Viene proprio rievocata quell'aura destabilizzante e psichedelica, la quale fa appunto tornare ai fasti del primo episodio. Questa cosa qui l'ho apprezzata molto, il regista non ha voluto snaturare la storia, ha voluto restare legato agli eventi del primo film, rivisitandoli e allo stesso tempo evolvendoli in nuove avventure. A dirla tutta, di "Trainspotting" Boyle riprende in particolar modo ciò che accade nella seconda parte, però il tema droga resta comunque nell'aria e di tanto in tanto ritorna in auge durante lo svolgimento della vicenda.


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Altro punto da sottolineare, è la direzione degli attori. Boyle non stravolge i personaggi, i quali, restano esattamente identici, quindi molto eccentrici, esilaranti, sarcastici e propensi ad ogni tipo di follia.
Begbie ad esempio, nonostante l'età è rimasto violento e volgare, Spud è lo "scemo" di sempre, Sick Boy è il solito presuntuoso e Mark conduce la sua esistenza nel segno della precarietà e dell'incertezza. Insomma, Boyle ci presenta i personaggi così come erano 20 anni fa e questo è senza dubbio un altro elemento che contribuisce a ricreare, parzialmente, il clima del primo film.
Tante le scene autoreferziali al primo episodio.


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La colonna sonora è un'altro punto forte, vengono riproposti molte hit del passato e ovviamente c'è anche la celebre Lust for Life, anche se remixata, segno che i tempi dal 1996 al 2016 sono cambiati.
Ottima valorizzazione della scenografia, molto simile a quella di "Trainspotting". Vengono riproposti gli stessi ambienti degradati, le stesse squallide case, lo stesso caos. Boyle ci porta nei bassifondi di Edimburgo, mostrandoceli in tutto il loro abbandono.
La fotografia si sposa bene con l'ambientazione. Non è la stessa scolorita e sgranata della pellicola antecedente, però funziona. La cosa che poi ho apprezzato di più, è stata la scelta di girare gran parte del lungometraggio, in notturno. Ciò da un'impronta estetica importante. Oltretutto mi son piaciute parecchio le luci al neon, usate con sapienza e aventi colori brillanti.
Il finale sa un po' di americanata, però non manca la suspense e si può tranquillamente dire che è riuscito. Tecnicamente molto buono.
Il cast è valido, gli attori sembra che ritornino a vestire i panni dei protagonisti, che li hanno resi famosi 20 anni fa, con piacere.
Ewan McGregor ripropone un Renton si adulto, ma con gli stessi modi di fare di quando era ragazzo. L'attore scozzese non fa una una performance al livello di quella del '96, però convince lo stesso e ci mostra un Mark Renton come ce lo aspettavamo. Interpretazione dei dialoghi buona e valide le espressioni.
Grandissimo Robert Carlyle, il suo Begbie è identico a come lo ricordavamo. Violento, pazzo e tremendamente sarcastico. Francis Begbie è un ruolo fatto apposta per Carlyle, su questo non ci sono dubbi. Eccezionale esplicazione dei dialoghi e sguardi che parlano da soli.
Non male neanche Jonny Lee Miller anche se tra tutti è forse il più monotono.
Il migliore in assoluto però, dal mio punto di vista, è Ewen Bremner. Sinceramente non me l'aspettavo proprio e infatti sono rimasto piacevolmente sorpreso. Rispetto agli altri attori, Bremner è forse l'unico che modifica un po' il suo personaggio, nonostante, paradossalmente, sia l'unico che ancora si fa di eroina. La recitazione è molto intensa e drammatica. L'attore di Edimburgo ci mostra uno Spud più adulto, che si rende conto delle sue azioni. Se pensate di ritrovare lo Spud di "Trainspotting", no, scordatevelo, quel personaggio non esiste più. Il soggetto dunque, pur essendo diverso da come lo ricordavamo, è più che credibile. Ottima l'interpretazione dei dialoghi ed anche le espressioni.
Il ritmo non è invece eccezionale, specie nella prima parte. La pellicola durante i 50 minuti iniziali stenta a decollare e di eventi significativi non ne succede quasi nessuno. Nella seconda parte per fortuna, Boyle spinge sull'acceleratore e il film procede abbastanza spedito verso il buon finale. Comunque se il tutto fosse stato accorciato di almeno 20 minuti, sarebbe stato meglio.
La sceneggiatura è senza dubbio la cosa peggiore. Una miriade di cose vengono inesorabilmente lasciate per strada e mai più riprese, altre vengono mal spiegate o non spiegate proprio, in diversi frangenti c'è parecchia approssimazione mentre in altri sembra che le sequenze siano state scritte con una certa fretta. Non mancano nemmeno alcune situazioni che si ripetono. Insomma, con lo screenplay è stato fatto un lavoraccio, complice anche la mancanza di idee a lungo andare. Forse le uniche cose dignitose sono la stesura dei personaggi e i dialoghi, i quali si mantengono sui toni della prima pellicola. Questo però non basta a risollevare una sceneggiatura elaborata malissimo e che limita di molto il prodotto finale.

Conclusione: un sequel che in parte rende omaggio al primo seminale episodio. Fa un certo effetto rivedere i protagonisti, ora adulti, tutti insieme. Fatto sta che, come ho scritto all'inizio del commento, non si sentiva il bisogno di "T2" e infatti, nonostante la buona volontà di Boyle e la riuscita di diversi elementi, la pellicola è deludente sotto altri aspetti.
La sufficienza c'è, alla fine il film si lascia vedere e ritrova dei grandi attori, però mi aspettavo qualcosa in più.
Consiglio "Trainspotting 2" solo ai nostalgici, per il resto, non è assolutamente obbligatorio vederlo.