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TRAINSPOTTING 2 regia di Danny Boyle

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VincVega     6 / 10  25/02/2017 20:23:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi

---- COMMENTO CON SPOILER -----

"Trainspotting 2" non è un film completamente riuscito. E' un'operazione nostalgia che non arriva ai fasti dell'originale, vive di momenti, di qualche lampo ma la trama complessiva non convince. A volte sembra non sappia dove vuole andare, certi personaggi sono sacrificati, soprattutto Begbie (da quando si chiama Franco? Non si chiamava Francis?) a cui viene dedicato più tempo rispetto al primo "Trainspotting", però sfruttato malissimo, con la grande ossessione di pestare a morte Renton e qualche buco nello script (scappa dall'ospedale e la polizia non lo cerca? Torna a casa dalla moglie e dal figlio ma non lo cerca nessuna forza dell'ordine... Mah)
I momenti godibili ci sono: penso al momento in cui Renton torna a casa, tipo mette su il disco di Iggy Pop e per un secondo si sente "Lust for Life" (una vera chicca); oppure la sequenza al pub con la canzone inventata; oppure il monologo di Renton scatendandosi sul mondo d'oggi, in particolare i social network. Ho apprezzato anche questo discostarsi dall'eroina del primo film, non avrebbe avuto senso, anche se c'è qualche rimando tipo il personaggio di Spud ancora invischiato. Ma fondamentalmente il film è poco più di un esercizio di stile con rimandi e autocitazione al primo capitolo. Non possiede quella forza, sia narrativa, sia stilistica, che come messaggio generazionale che ha avuto il primo film.
Buona la colonna sonora sulla falsa riga del primo capitolo, ma qualitativamente non quei livelli.
A fine visione non manca la malinconia per il tempo che fu.. E non si esce con quell'esaltazione e quella sensazione di grande film che è stato "Trainspotting", ma era prevedibile e in fondo è giusto così.
Voto: 6+
Dom.Marchettini  26/02/2017 17:11:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non esaltante, vero.
Ma sequel discreto, almeno per chi all'epoca ha visto e "vissuto" Trainspotting, e ormai magari ha gli anni necessari per apprezzare l'evoluzione dei personaggi.
Se avessi letto "Porno" sapresti che -così come per il primo film- la sceneggiatura è stata abbastanza liberamente tratta dal libro di Welsh, stralciando completamente alcuni eventi e personaggi anche piuttosto rilevanti (per inciso, Begbie si chiama Franco, nei romanzi).
Tutto sommato meglio di così il buon Boyle difficilmente poteva fare: ha chiuso il cerchio più che dignitosamente, e se proprio un punto debole si vuole trovarlo, direi che sta proprio nel monologo di Mark; unico vero dejavu stilistico, tra l'altro spiattellato fino alla nausea in tutti i trailer. Altra scelta infelice, ma comunque obbligata dal botteghino, è stata il titolo: io avrei di gran lunga preferito si chiamasse come il romanzo da cui è tratto, ma sicuramente sarebbe passato inosservato ed il richiamo al primo capitolo, per quanto tremendo, era necessario.
Che altro dire, manca l'effetto sorpresa per una rappresentazione tanto schietta e cinica di vite al limite e dipendenze, ma questo era ovvio e non inficia particolarmente la godibilità della pellicola.
In più la sensibilità (strano ma è proprio così) e la profondità con cui è resa la rimpatriata fra i (più o meno ex) tossi***** di Edinburgo mi ha fatto più volte venire i lucciconi agli occhi.
Insomma: se avete amato il primo correte a vederlo, in caso contrario consideratelo una visione prescindibile ma comunque molto, molto meglio di quanto si temesse.
VincVega  26/02/2017 20:04:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ho letto i libri, non sapevo si chiamasse Franco. Però ho letto da qualche parte il film cambia molto rispetto a "Porno".